"Chiara, escursionista preparata"

L’alpinista lucchese Riccardo Bergamini era grande amico della donna che ha perso la vita sulle Apuane

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Amava l’arte e la natura. In particolare la montagna. Ogni sua uscita sulle Apuane era un motivo di gioia. Forse è proprio per questo che alla viglia della sua ultima tragica escursione, Chiara Galligani, ha messo nella foto del suo profilo Facebook, la sua bella faccia sorridente con quello sfondo che lei amava tanto, le Alpi Apuane. Le conosceva bene. Erano la meta abituale delle sue uscite in montagna. C’era stata anche il 2 giugno in occasione della festa della Repubblica, sulle Marmitte dei Giganti, come aveva documentato nella pagina Facebook "Alpi Apuane", ed era stata prodiga di consigli con i tanti che chiedevano informazioni. Una grande esperta della montagna, come dicono tutti coloro che la conoscevano bene. Per questi tutti sono increduli per quello che è avvenuto domenica mattina sulla cresta dello Spallone. Una montagna "traditrice", dicono gli esperti. Che ha già fatto diverse vittime. L’alpinista lucchese Riccardo Bergamini, ha detto che dedicherà una sua prossima salita a Chiara, sua grande amica fin dai tempi della scuola. "Chiara era un’escursionista preparata, e soprattutto sempre attenta e prudente. Non amava osare. Per le imprese più difficili – sottolinea Bergamini – mi chiedeva sempre di esserle a fianco. Voleva avere persone esperte vicino, sapeva i rischi e non li sottovalutava. Ma adesso è il momento del dolore – ha detto – del silenzio. Il mio pensiero è rivolto ai suoi due piccoli figli".

Fino al tardo pomeriggio di ieri, la salma di Chiara non era stata ancora restituita alla famiglia e quindi non si sa quando potranno essere svolti i funerali. A Chiesina Uzzanese c’è una comunità attonita. Ma in tutta la Valdinievole la notizia della prematura scomparsa di Chiara ha destato profonda impressione. Chiara Galligani era molto conosciuta anche in Lucchesia. Nella città delle Mura aveva studiato al liceo artistico. E la sua passione per l’arte l’aveva messa a disposizione dei più sfortunati, creando laboratori per ragazzi disabili. Adesso stava coronando un altro sogno, creare una fattoria didattica, nella casa della famiglia, dopo che un paio di anni fa aveva perso il padre.