REDAZIONE PISTOIA

"Celina apripista per tutte noi con il professionismo femminile"

L’ex sciatrice, ora assessore al turismo della Lombardia "Per me era un mito, anche mio padre la adorava"

"Celina Seghi? E’ stata un’icona per tutte noi". Parola di Lara Magoni, ex campionessa dello sci italiano: una grande carriera partita con la vittoria nella categoria allievi femminile alla seconda edizione del Pinocchio sugli sci nel 1984 e culminata con la medaglia d’argento in slalom speciale ai mondiali di Sestriere del 1997, oltre ad aver vinto la Coppa Europa nella stagione 1991-’92. Da qualche anno Magoni si è dedicata alla politica: adesso è assessore al turismo della Regione Lombardia. Come conobbe il "topolino delle nevi"?

"Grazie a ‘Pinocchio’. Fu per merito di quella vittoria che ebbi la fortuna di incontrarla per la prima volta. Mio padre, che mi allenava, la adorava. Letteralmente. E mi disse: ‘Se un giorno riuscirai ad assomigliarle almeno un po’ potrai dire di essere diventata una grande campionessa’".

Da allora l’ha incontrata tante volte…

"Moltissime, quasi sempre all’Abetone dove venivo invitata al ‘Pinocchio’. Celina era una donna splendida, che aveva la capacità di abbracciare il mondo col suo sorriso, con la sua gentilezza e l’educazione".

Una sportiva che non ha mai rinunciato alla sua femminilità. "Esattamente. E da donna, non si poteva non rimanere affascinati dalla sua pettinatura impeccabile, dal suo capello biondo platino e dall’immancabile rossetto rosso. Una volta sono andata a trovarla nella sua casa di Pistoia e sono rimasta affascinata da un ambiente ricco di quadri, di trofei. Fui letteralmente travolta dalla storia che si respirava in quella casa e mi colpì un fatto".

Quale?

"L’ordine apparentemente casuale con cui conservava i suoi trofei: la coppa prestigiosa accanto alla targa dello sci club accanto a casa. Un messaggio fortissimo, che dovrebbero tener bene a mente molti degli sportivi di oggi".

Quanto è servita Celina nel suo ruolo di "apripista" per le generazioni successive di sciatrici?

"Tantissimo. Ha sdoganato il ruolo dell’atleta donna professionista in un mondo, quello sportivo, che era dominato dagli uomini. E questo è un merito che va al di là delle, pure evidenti, doti sportive".

Come definirebbe Celina Seghi?

"Regina indiscussa degli sport invernali. Ha dato tanto al nostro mondo e alla Toscana. Credo che la vostra Regione abbia il dovere morale di ricordarla nel modo migliore possibile".

E la Fisi?

"Sarebbe bello se anche la Federazione la celebrasse. Certo, è già stata inserita nella ‘Hall of fame’. Ma credo che un’atleta del suo calibro meriti ancora un qualcosa in più".

Davide Costa