Cassa integrazione, record storico

Già superati i 3 milioni di ore in soli quattro mesi. In tutto il 2009, anno post-crisi, fu un milione e mezzo

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Due numeri sono sufficienti a rendere l’idea dell’enormità della crisi in atto e dei problemi che prospetterà (anche) al nostro territorio. Primo numero: nel 2009, anno in cui la recessione mondiale nata dal mercato dei mutui Usa era appena esplosa, le ore di cassa integrazione furono di poco superiori al milione e mezzo. Secondo numero: nei soli primi quattro mesi di quest’anno si è già superata quota 3 milioni. Un incremento da capogiro, a quadrupla cifra percentuale, che per di più non comprende nemmeno le tante attività artigianali locali e il mese di maggio. L’economia pistoiese, con quella nazionale e regionale, aveva appena messo la testa fuori dalla tana, portando nel 2019 le ore di cassa integrazione al livello "normale" di 256mila, che subito ha ricevuto un delle più grandi "martellate" della storia. "Si tratta evidentemente di numeri che danno, da soli, il senso della drammaticità della situazione – commenta il segretario Cgil Daniele Gioffredi – che rende ancora più attuali le nostre richieste relative all’estensione della copertura degli ammortizzatori sociali". Nel complesso sono coinvolte circa 27mila persone mentre le aziende interessate sono, sempre secondo stime per difetto, intorno alle 6mila.

Come nota Ires Toscana, istituto di ricerca della Cgil, appena pochi mesi fa la preoccupazione principale era rappresentata ancora dalle conseguenze delle tensioni nella guerra commerciale cino-americana con il timore che il permanere di barriere tariffarie avrebbe condizionato negativamente l’export regionale. Il rischio pandemia era percepito solo in termini indiretti, quasi confinato in Cina, come possibile acceleratore di una situazione già critica. In questo quadro il Dpcm del 9 marzo che ha esteso a tutto il territorio nazionale le misure di contenimento del contagio individuando nel ’distanziamento sociale’ il principale strumento di difesa dall’aggressione del virus ha, ovviamente e inevitabilmente, prodotto le sue conseguenze anche in Toscana determinando quello che abbiamo definito uno scenario apocalittico". Non soltanto per il sindacato la situazione richiede la messa in campo di importanti interventi pubblici nazionali e regionali a sostegno dell’apparato produttivo e del lavoro, per superare una lunga fase di emergenza. "Un passo necessario ma da solo non sufficiente è quello del blocco dei licenziamenti fino al 17 agosto, mentre sarà utile dare continuità al prolungamento della cassa integrazione", riprende Gioffredi.

Intanto, mentre anche gli enti locali iniziano a calcolare gli ammanchi di bilancio, le sedi di consulenti del lavoro, centri di assistenza fiscale e commercialisti sono presi d’assalto per la compilazione delle pratiche di accesso a bonus e prestazioni. Tale è la massa delle richieste che il sito e gli uffici Inps continuano a essere in continuo affanno mentre la borsa di Roma e Bruxelles è ancora troppo vuota. Se, infatti, il mese di marzo è stato pagato praticamente a tutti i lavoratori dipendenti, ci sono ancora migliaia di pistoiesi in attesa delle altre mensilità.

S.T.