Caro energia, i prezzi ormai sono alle stelle E i negozi spengono la luce per protestare

Tante le adesioni all’iniziativa di "resistenza pacifica" organizzata da Confcommercio: le bollette con il salasso affisse in vetrina

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Toglie il sonno a tutti il caro energia: alle famiglie, sempre più preoccupate su come far quadrare i conti, ma anche alle aziende, alle prese con bollette impazzite che mettono a rischio gli equilibri di bilancio. "Rispetto al mese di luglio del 2021 negozi, bar, ristoranti e alberghi hanno visto una bolletta più che triplicata. Serve al più presto il tetto richiesto a livello europeo". Lo ribadisce Gianluca Spampani (nella foto con Tiziano Tempestini), presidente di Confcommercio Pistoia e Prato. Le testimonianze che arrivano dalla nostra provincia non lasciano adito a interpretazioni: le tariffe sono più che triplicate. Prendendo in considerazione il mese di luglio, il raffronto tra il 2021 e il 2022 è impietoso. Come nel caso di Villa Cappugi, che nel 2021 ha sostenuto 12.130 euro di spesa per luce e gas, diventati 39mila nel 2022. "Ci troviamo davanti – spiega la responsabile Veronica Bozzi – a un incremento nell’ordine del 134 per cento dall’inizio dell’anno. Tenga conto che nel 2022 abbiamo pagato bollette energetiche per un valore di 56mila euro, mentre da gennaio a oggi abbiamo già dovuto sborsare 78mila euro. Se ci aggiungiamo i rincari anche per il prezzo del gas il quadro è completo".

Queste bollette rischiano di avere conseguenze molto pesanti, come conferma Bozzi: "Se il trend dovesse essere questo anche nei prossimi mesi – prosegue – rischiamo di dover ricorrere alla cassa integrazione. Siamo già dovuti intervenire sui prezzi delle camere, con rincari nell’ordine del 10-15 per cento e ci stiamo muovendo anche per installare pannelli solari per cercare di abbattere le bollette. Ma non riusciamo a essere ottimisti". Una storia simile a quella della storica gelateria Gori di Maresca che fino a un anno fa pagava una bolletta da 981,93 euro lievitata adesso a 3.260,08. "La situazione è grave – commenta il titolare Enzo (nella foto grande) – perché poi ci sarà quella di agosto che in genere era sui 2mila euro... prevedo che sarà ancora più gravosa, se mi andrà bene sui 6mila euro. Intanto ho fatto il cambio di gestore, vediamo. Al momento le agevolezioni sono solo sulla Tari del Comune, per il resto quando si parla di energia non ci sono aiuti. Per chi come me lavora tanto d’estate i consumi elettrici sono alti rispetto alle entrate. Possiamo soltanto stringere i denti".

"Spegnere le luci per un quarto d’ora nelle proprie attività ed esporre le bollette in vetrina – prosegue Spampani – rappresentano atti di denuncia simbolica. La Confederazione, a livello nazionale, sta facendo un pressing quotidiano con le istituzioni preposte rispetto a misure vitali come i ristori e i crediti d’imposta, ma l’emergenza può essere tamponata soltanto con un accordo in tempi brevi a livello europeo. Le misure richieste, se attuate, serviranno per contenere un problema che deve essere risolto alla base. Questa crisi energetica deve indurre a pensare ad altre dinamiche di approvvigionamento, capaci di posizionarci in modo più solido rispetto a impennate dei costi e speculazioni di sorta. Ma è anche l’occasione per molti imprenditori per immaginare correttivi nella gestione dell’azienda che tengano conto di ciclicità negative ormai ricorrenti, dalla pandemia alla siccità, fino ad arrivare alle questioni di oggi".

Tiziano Tempestini, direttore di Confcommercio Pistoia e Prato, fotografa così la situazione: "I costi delle bollette che esplodono mettono a serio rischio i bilanci delle aziende. A Pistoia non tutte le nostre associate si trovano in una fase di difficoltà, grazie ad accordi di fornitura che pongono almeno temporaneamente al riparo dai rialzi. Chi non rientra in queste dinamiche tuttavia sta soffrendo oltremodo e, di fronte a prezzi triplicati o quadruplicati, l’alternativa rischia di essere quella della chiusura".

Davide Costa