Cappellano in missione. Dalla color run al Libano. Don Cipriano celebra la messa nei rifugi

E’ stato il parroco di San Marcello Pistoiese per ben tredici anni. Protagonista di tante iniziative per la sua comunità, tra cui il Carnevale. "Famiglia Cristiana" ha dedicato un ampio reportage alla sua figura. .

Arrivato a San Marcello in punta di piedi, don Cipriano Farcas pian piano è diventato uno dei principali animatori della comunità dando vita a tanti eventi: prima San Marcello senza fron tiere, poi la Color Run con l’attuale vicesindaco Giacomo Buonomini, quindi il Carnevale, facendolo diventare la più importante manifestazione dell’anno con la festa di Santa Celestina. Dal temperamento vivace, sempre spinto alla ricerca di qualcosa da fare, dopo tredici anni ha lasciato la Montagna Pistoiese con la messa di Natale del 2021. Don Cipriano fu di grande sostegno ai parrocchiani già al tempo del covid: "Bisogna parlare di Dio – diceva – prima di tutto con la nostra vita, con le nostre opere, bisogna parlare di Dio con i fatti e non solo a parole". Adesso è cappellano militare in forza all’Unifil, in Libano. Invece di portare spesa e medicinali ai paesani condivide il fronte con i nostri soldati: "Devo attrezzarmi per celebrare anche nei rifugi, così non mi scappa nessuno. A volte sorridere stempera anche le situazioni più difficili", racconta. La sua chiesa all’interno della base, inaugurata a marzo del 2019, è dedicata a Maria, Decor Carmeli e San Giovanni XXIII Papa e arricchita dal "campanile di San Marco" regalo dell’omonima brigata. Ma è camminando in mezzo ai soldati che don Cipriano svolge il suo ministero. In missione con Unifil da gennaio di quest’anno sta già preparando una trentina di persone per la Cresima. "Anche se non sono qui per convertire nessuno – racconta nel bel reportage che gli ha dedicato Famiglia Cristiana – è stata una loro scelta riavvicinarsi. Quello che io faccio è semplicemente ascoltare. A migliaia di chilometri dall’Italia, dai propri affetti, dalla propria casa, c’è bisogno, ogni tanto, di sfogarsi con qualcuno, di parlare. Io cerco di essere amico, come facevo anche con i miei concittadini di Pistoia. Mi piace essere uno del gruppo, tra la gente, per condividere un pezzo di vita e di cammino". E’ cappellano in missione in Libano fino al due agosto: "E’ il mio ruolo: essere in mezzo ai ragazzi e aiutarli, con il sorriso, a stare su, a camminare. L’ho fatto nel 2022 e nel 2023 in Bulgaria e in Ungheria, dopo l’invasione della Russia in Ucraina e continuo a farlo qui. Qui in Libano – si legge ancora sul reportage – mi sembra quasi di stare in Italia per il paesaggio e il modo di essere delle persone. Ho trovato un Paese simbolo per la convivenza tra le religioni: siamo andati a trovare i vescovi del posto, quello melchita, quello maronita e il greco ortodosso. A due di questi incontri ci ha accompagnati il sindaco di Tiro che è musulmano sciita. Quello che in altri posti sarebbe quasi impossibile qui è normalità".

Andrea Nannini