
Un imbuto strettissimo dove tutti vogliono rientrare. E alla fine dei giochi, chi si salva guadagna uno stipendio assicurato da settembre a giugno, o fino as agosto, per i più fortunati. E’ il destino dei circa 3mila insegnanti precari pistoiesi che in queste settimane sono alle prese con calcoli e speranze di avere un incarico annuale in uno degli istituti pistoiesi. Dai primi dati trapelati, sembra che siano circa 1.400 i posti totali da coprire nelle scuole pistoiesi, parte dei quali sono riservati al "sostegno" dedicato agli studenti con difficoltà. Ma i supplenti in attesa sono più del doppio, circa 3mila. E nel totale, le domande presentate sono state oltre 18mila, dal momento che ogni candidato concorre nelle graduatorie su più classi di concorso, essendo abilitato a insegnare più materie o potendo richiedere un posto da insegnante di sostegno, appunto.
"La torta da dividere è questa – spiega Catia Fagioli della Cisl Scuola – sono 1400 cattedre all’interno delle quali una parte saranno incarichi annuali al 31 agosto, una parte supplenze al 30 giugno, poi ci saranno supplenze fino al termine delle lezioni. Di questo contingente, di 1400 posti, la maggioranza è destinato a posti di sostegno nella scuola secondaria di secondo grado. Le operazioni di conferimento dovrebbero iniziare alla fine del mese di agosto e proseguire con progressivi rilasci nel mese di settembre".
"La procedura del reclutamento a tempo determinato – spiega ancora Fagioli – utilizza il sistema on line mutuato da quello in uso per le utilizzazioni e assegnazioni provvisorie, ne replica alcune caratteristiche che se possono andar bene per i docenti che, già di ruolo , desiderino avvicinarsi a casa o mutare esperienza lavorativa per un anno, penalizzano i docenti precari che invece il posto lo devono trovare. La complessità dell’istanza , soprattutto in relazione alle conseguenze di ogni singola scelta, ha generato già lo scorso anno scolastico disastri occupazionali, lasciando molti docenti privi di assegnazione, a causa dell’errata compilazione dell’istanza. Questo è inaccettabile e barbaro: iniziare a fare il supplente nella scuola italiana è come entrare in un cespuglio di schiaffi. Stiamo parlando di professionisti della cultura, di persone che hanno titoli in qualità e quantità da far invidia al resto dei colleghi europei e verso di loro troviamo un atteggiamento quasi di sfida e di disprezzo".
"L’ufficio scolastico provinciale sta verificando i reclami dei candidati – aggiunge Lucia Bagnoli della Cgil – e poi renderà nota la graduatoria. Ma in questo momento i docenti stanno scegliendo le scuole (la piattaforma per le supplenze chiude il 16 agosto) ad occhi chiusi, perché non sanno con precisione dove sono i posti. Questo è gravissimo".
Martina Vacca