
Autobus (foto repertorio)
Pistoia, 16 febbraio 2017 - LA MAPPA del disagio. E’ quella che emerge parlando con i pendolari pistoiesi, alle prese ogni giorno con i problemi degli autobus. I disservizi sono molti e il malcontento continua a crescere soprattutto tra gli studenti, che usufruiscono in massa dei mezzi pubblici per andare a scuola e tornare. Sovraffollamento sui veicoli, spinte per la caccia al posto, corse saltate e ritardi tengono viva una polemica che si fa sempre più pressante.
PARLANDO con i ragazzi, abbiamo cercato di farci un’idea delle linee che utilizzano e dei problemi che riscontrano. Ecco i risultati.
La linea 13, che parte da Quarrata per poi portare gli studenti nelle scuole pistoiesi, è una di quelle con i problemi maggiori: «Io prendo l’autobus alla fermata di Ponte alla Pergola – ci racconta Federico Spina – e qui il conducente non si ferma quasi mai perché il mezzo è già troppo pieno, così sono costretto a entrare a scuola un’ora dopo. Dire che la gente fa a spintoni per salire sull’autobus è riduttivo: io ormai sono rassegnato, ma vedo persone diventare davvero aggressive. Anche al di fuori dell’orario scolastico i problemi continuano: l’autobus è regolarmente in ritardo ed è sempre sporchissimo, praticamente non si può toccare niente a bordo».
C’È POI LA linea 53, che serve Larciano: «Abbiamo un problema già solo con gli orari delle corse – testimonia Elena Cheli – l’autobus passa poco prima dell’una da piazza Mazzini e noi che studiamo al Pacini facciamo fatica ad arrivare in tempo pur avendo ottenuto dalla scuola un permesso per uscire prima. Anche quando non lo perdiamo, l’autobus è pieno di gente quindi o l’autista non ci fa salire o scatta una sorta di lotta fisica per salire sul mezzo. È davvero pericoloso».
AVANTI con le linee 14 e 15, che collegano Pistoia e Casalguidi: «Quando l’autobus numero 14 arriva a Cantagrillo – dice Hanza Kheiry – è sempre già pieno, perciò prenderlo è impossibile e dobbiamo rassegnarci a usare la linea 52, che però ci fa arrivare a scuola in ritardo. Il 15 poi ci riporta a casa, perché fortunatamente frequento il liceo scientifico che è tra le prime fermate, ma quando arriva all’altezza dell’Itis e dei Geometri è pieno e quei ragazzi restano a piedi. Assisto quotidianamente a scene con spinte e aggressioni indiscriminate».
INFINE LA LINEA 25, che serve Tobbiana: «Abbiamo i classici problemi di orari – racconta Alberto Venturi – l’autobus che passa alle 13.10 in piazza Mazzini è sempre pienissimo, quindi dobbiamo aspettare quello successivo per tornare. Ancora più gravi però sono le condizioni dei mezzi: quando il tempo è brutto ci piove dentro e si allagano. Non possiamo sederci o appoggiare gli zaini perché è tutto bagnato».
Giulia Righetti