REDAZIONE PISTOIA

Borgioli, il ragioniere diventato un pirata "Un po’ Depp, un po’ Capitan Sparrow"

Il vignettista di Casalguidi da sosia del celebre attore a cosplay protagonista di eventi per i bambini, una carriera appena iniziata

Lucia

Agati

Un personaggio vive di vita propria, ben oltre la persona che lo interpreta. E’ il gioco mimetico che regge qualsiasi palcoscenico, e che dà vita alle leggende, alle icone, e le circonda di un pensiero fantastico capace di attrarre, di incuriosire chiunque. Alla fine, non ha più importanza sapere chi c’è sotto la maschera. E’ Johnny Depp? E’ Capitan Jack Sparrow? E’ Massimo Borgioli? Chiunque sia, l’occhio si perde su quell’espressione torva e misteriosa, su tutti quegli ammennicoli che indossa, sui tatuaggi, la bussola che non segna mai il Nord e quell’incredibile capigliatura. E’ un eccentrico, favoloso pirata, e soltanto questo conta. Massimo Borgioli da Casalguidi nato il 4 ottobre del 1973, faceva il ragioniere, oggi fa il pirata. O meglio, oggi studia le campagne creative per le aziende e nel tempo libero è un cosplay: veste i panni del suo personaggio preferito.

Come è iniziato tutto questo?

"Da mia madre Leonida Tesi, grande ricamatrice, è lei che mi ha trasmesso la voglia di far ridere gli altri. E’ morta un anno fa, a 90 anni, consumata dall’artrite reumatoide, ha resistito con una forza d’animo incredibile. Da mio padre Guido, morto all’improvviso tre anni fa, anche lui novantenne, so di aver preso la ponderatezza, la calma nell’affrontare ogni situazione. Era uno storico impiegato della Cassa di Risparmio e ha fatto tanto per la comunità di Casalguidi, ma sempre dietro le quinte. Negli anni ’80 organizzava la Festa dell’Amicizia, si occupava del Casalguidi Calcio. Poi ho un fratello, Giacomo, che ha undici anni più di me e fa il programmatore. Sono sposato con Michela Boccaccini, e abbiamo Chiara, di 15 anni, che frequenta il liceo artistico Petrocchi e che ama la grafica, con mia grande gioia".

Lei infatti è un apprezzato vignettista...

"Disegnare è il mio dono, e non ho studiato per questo. Ho cominciato facendo le vignette per chi se ne andava, valorizzando le cose che le persone amavano di più in vita. Al giornalista Giancarlo Zampini ho dedicato una delle prime: l’ho disegnato mentre calava il microfono da una nuvola".

Perchè ha concentrato la sua attenzione su Johnny Depp?

"E’ un attore che mi è sempre piaciuto e a cui mi sembrava di poter somigliare. Così ho fatto il mio esordio come sosia al Carnevale di Valenzatico, nel 2018. C’erano i carri a tema e cercavano un pirata. Ho realizzato un costume grezzo ispirato a Capitan Sparrow e sono andato sul carro. Vinsero il primo premio e quella è stata la mia prima apparizione da figurante, in cui mi sono divertito a trasformarmi".

E come si è mosso all’inizio?

"Ho cominciato a preparare degli scenari, con dei complici che facevano i miei body guard, sono due amici di Casalguidi, Michele Rafanelli e David Meschi, che mi hanno aiutato a organizzare le apparizioni di Borgioli sosia di Depp. La primissima uscita fu a Firenze, in piazza Santa Croce. Ci dovemmo dileguare rapidamente. E poi a Lucca, a Bologna, a San Gimignano. A Sanremo 2019 e poi a Cannes, dove ho fatto anche gli autografi. L’emergenza sanitaria ha cancellato tutto, ma io non mi sono mai fermato perchè i social, del resto, non si fermavano".

Poi è cominciata la trasformazione nel "Pirata"...

"Ho lasciato perdere le apparizioni da sosia e mi sono concentrato sul pirata. Mi occorre un’ora per prepararmi. Faccio tutto da solo, escluso un piccolo aiuto di mia moglie per posizionare la bandana. E’ una trasformazione che richiede pazienza e passione".

Come viene accolto negli eventi?

"Ho fatto il “Pirata“ a Collodi, dove mi ha chiamato Adele Tasselli. E’ stato un intrattenimento diverso, perchè in questo caso il personaggio catalizza l’attenzione con il costume e la somiglianza, perchè le persone lo sanno che non sono vero. Così, essere un cosplay, che gioca mascherandosi, è diventato, alla fine, anche un’opportunità professionale. Io cerco di dare quel “tocchettino“ di originalità a un evento".

Perchè i pirati piacciono così tanto?

"I pirati piacciono a tutti, ai bambini in particolare perchè cercano i tesori e non si annoiano mai. A Collodi mi hanno tempestato di domande: dove hai messo il galeone? Sai dove sono le monete d’oro?"

I tatuaggi che ha sulle braccia sono gli stessi di Capitan Sparrow?

"I tatuaggi prima li facevo con i trasferelli, ora sono veri. Alcuni sono gli stessi di Sparrow, altri sono rivisti. Mi sono fatto tatuare Peter Pan che sta per volare dalla finestra e, in inglese, le parole tatuate sul braccio di Sparrow: Silenzio, Esilio, Astuzia, sono tratte dal romanzo di Joyce “Ritratto dell’artista da giovane“. Al posto del corvo di Sparrow però mi sono fatto tatuare un piccione, in ricordo di quello che, dopo la morte di mio padre, stette sulla finestra della camera della mamma tutti i giorni per due ore, e la fissava. I piccioni sono animali eleganti, hanno una livrea, e anche il mio babbo vestiva sempre elegante. Piccioni e tortore annunciano novità, e grossi cambiamenti. Vediamo il vento dove ci porta...Issiamo le vele".