
Banca Alta Toscana: "Il nostro obiettivo è essere comunità. Come i Pistorienses"
Lucia
Agati
olla del Duca". Ha un nome antico, che ha il profumo della terra e la freschezza dell’acqua l’azienda agricola di Alberto Vasco Banci. È nata un secolo fa e produce Chianti, vino e vinsanto, e olio extra vergine di oliva. Olio bono, come si dice da noi. Venti ettari, non proprio un fazzoletto. L’ha in buona parte ereditata dal padre, il cavaliere Giuseppe, e vendemmia dopo vendemmia, raccolta dopo raccolta, autunno dopo autunno, l’ha portato alla guida di una banca con caratteristiche uniche per il nostro territorio. Da quattro anni e mezzo Alberto Vasco Banci da Quarrata, nato il primo luglio del 1958, diploma al liceo scientifico Duca d’Aosta di Pistoia e diploma universitario in Statistica, è il presidente di Banca Alta Toscana. È un credito cooperativo. Appartiene ai suoi soci ed è una costellazione di persone. È una comunità insomma. Anche Alberto è stato ritratto dal fotografo Nicolò Begliomini nel suo progetto Pistorienses per la Giorgio Tesi Editrice. Anche il suo appartiene ai cento volti dei "Ritratti classici, racconti contemporanei".
Quali sono le caratteristiche della banca che lei presiede?
"La nostra banca è quella che ha piu agenzie in provincia e una delle due che ha sede a Pistoia. Siamo dunque a pieno titolo, fra le piú rappresentative. Abbiamo ventidue filiali: sedici nel pistoiese, quattro a Prato e due a Firenze. E’ un numero notevole se si considera anche che sono tutte presidiate dal personale e ognuna ha una cassa aperta. Compiamo quest’anno centoventi anni di attività e non sono tante le Banche di Credito Cooperativo che hanno una vita così lunga".
Come sta cambiando il vostro mondo?
"Stiamo vivendo cambiamenti molto importanti che ogni cittadino può toccare con mano: prima tutte le operazioni venivano fatte dai cassieri. Oggi c’è un uso minore del contante, grazie a Internet c’è la possibilità di interagire da casa e c’è il bancomat intelligente. E’ come quando ogni distributore aveva il suo benzinaio mentre oggi hanno quasi tutti quasi esclusivamente il servizio automatico. Noi comunque non abbiamo licenziato nessuno. In questa trasformazione il personale è stato destinato ad altri servizi e alle relazioni con il pubblico e in ogni agenzia il cassiere c’è. Abbiamo duecentoventi dipendenti. Imprese con questi numeri si contano sulle dita di una mano".
Perchè avete aderito al progetto "Pistorienses"?
"Abbiamo aderito volentieri al progetto Pistorienses della Giorgio Tesi Group e lo abbiamo sostenuto. Perché in fondo ci somiglia. E’ un progetto bellissimo che mette in rilievo le personalità. Una sola foto rappresenta perfettamente i protagonisti nella loro interezza. Un progetto innovativo per Pistoia che proietta perfettamente anche fuori le espressioni del mondo economico, sociale e artistico. Attraverso Pistorienses poi abbiamo avuto la possibilità di offrire il nostro sostegno con una donazione, avvenuta alla Biblioteca San Giorgio, per ricostruire la biblioteca di Quarrata. Un assegno di duemila euro frutto del nostro contributo, della Giorgio Tesi Group e degli stessi Pistorienses è stato consegnato a Maria Stella Rasetti, direttrice della Rete documentaria della provincia di Pistoia".
Che ruolo ha la solidarietà per Banca Alta Toscana?
"Non è marginale, sosteniamo un po’ tutte le associazioni di volontariato, e lo abbiamo dimostrato in occasione della disastrosa alluvione dei primi di novembre 2023. Quarrata è stata duramente colpita. Anche personalmente sono stato danneggiato. Ma abbiamo deciso subito di essere d’aiuto con un plafond di trenta milioni di euro destinati ai soci alluvionati che ci consentono di offrire prestiti anche a tasso zero. Una cosa difficile per una banca. Ma due giorni dopo l’alluvione avevamo già l’autorizzazione di Iccrea. I nuovi soci, tra l’altro, hanno la possibilità di aderire con una cifra simbolica. E le adesioni sono state tante. L’erogazione dei mutui per i danni da alluvione,da un minimo di 15mila a un massimo di centomila euro, avviene con una procedura semplicissima: basta un’autocertificazione".
Quali altri aiuti avete offerto?
"Abbiamo cercato di essere d’aiuto anche in un modo piú semplice. Pochi giorni dopo il disastro il sindaco di Quarrata, Gabriele Romiti, mi disse che la Protezione Civile aveva bisogno di scaricare del materiale. Ho offerto subito i nostri locali. È stata fusa un’idrovora, l’abbiamo ricomprata subito. Accanto a noi, non dimentichiamo, c’è Mutua Alta Toscana che ha inglobato la Fondazione e che si occupa di sanità, cultura e sport".
Quali sono le vostre origini?
"Il nostro mondo è quello del Credito Cooperativo e questo ci ha portato a essere il quarto gruppo bancario nazionale e il primo per capitale completamente italiano: Iccrea è totalmente italiana. Abbiamo centoventi milioni di patrimonio e siamo molto vicini alla comunità e al territorio. Le altre banche dividono gli utili tra gli azionisti. Nelle nostre banche il settanta per cento è a patrimonio indivisibile. La nostra solidità patrimoniale è ottima. Eppure siamo nati nella sacrestia della parrocchia di Vignole dalla volontà di don Dario Flori Sbarra e alcuni contadini..."
Come festeggerete i vostri 120 anni?
"Nel corso dell’assemblea dei soci di fine aprile premieremo i soci storici e poi stiamo pensando a un grande evento per luglio, che preveda il massimo numero dei soci. Molti dei sindaci, per esempio, sono nostri soci. L’anniversario della nostra fondazione è il 12 ottobre e per quel giorno ci sarà un momento di teatro e un convegno".