Bagno di folla per il nemico dei boss. Gratteri parla a oltre 5mila studenti: "Ecco perché la mafia fa schifo"

Il procuratore calabrese ha spiegato come funziona oggi la malavita organizzata con Antonio Nicaso. Nel pomeriggio la presentazione del nuovo libro “Il Grifone“ sul rapporto tra criminalità e tecnologia

Il procuratore Gratteri ieri all’incontro con gli studenti (Gabriele Acerboni/FotoCastellani)

Il procuratore Gratteri ieri all’incontro con gli studenti (Gabriele Acerboni/FotoCastellani)

Pistoia, 8 dicembre 2023 – Anche ieri giornata densa di appuntamenti sul tema della legalità. Rivolti con una particolare attenzione al mondo dei giovani, immersi quotidianamente nella vita digitale ricca di potenzialità, ma che può nascondere insidie e offrire nuovo terreno fertile per una criminalità organizzata in evoluzione.

La mafia fa schifo" è il titolo che ha guidato gli appuntamenti a Pistoia, che hanno avuto come ospiti il procuratore Nicola Gratteri e il saggista Antonio Nicaso, autori del libro "Il Grifone", un’analisi su come la tecnologia sta cambiando il volto delle mafie. L’iniziativa nasce da Vento e Vertigine Aps, neonata associazione che ha, tra gli altri, l’obiettivo di promuovere una cultura digitale etica e sostenibile. I due ospiti hanno incontrato gli studenti delle scuole pistoiesi sui temi dell’antimafia, mentre 5mila ragazzi dalle scuole toscane hanno partecipato in collegamento.

«I rischi in questa epoca di nuove tecnologie sono quelli di non comprendere questo fenomeno sempre più ibrido, in bilico tra realtà analogica e virtualità digitale – ha spiegato Nicaso –; oggi le mafie sono in grado di gestire Internet, di estrarre criptovalute, di investire attraverso piattaforme clandestine di trading e sono capaci anche di fare gli influencer grazie ai social media. Il pericolo è di non comprenderle abbastanza e non combatterle nel modo in cui dovremmo combatterle".

Nicola Gratteri, magistrato, oggi Procuratore presso il Tribunale di Napoli, è una figura di primo piano nella lotta alla mafia. "Internet e il darknet offrono nuovi terreni alle mafie per muoversi – ha spiegato –; le mafie non hanno più tanto bisogno di uccidere, di fare atti plateali, perché hanno altri modi per intervenire e sopravvivere, ad esempio nelle pubbliche amministrazioni. Le mafie oggi hanno gioco facile a entrare e corrompere, in tutto il mondo occidentale, e siccome non c’è violenza per le strade l’opinione pubblica pensa che non ci sia mafia. Ma la mafia vuole che non si attiri l’attenzione per far stare tranquilla in quei posti dove fa riciclaggio, ad esempio comprando hotel o ristoranti. Il problema, per loro, è far entrare nel mercato legale i tanti soldi che hanno, a scapito del piccolo commerciante che chiede i soldi in banca. Si sta giocando con due mazzi di carte, ma uno dei due, quello della mafia, è truccato".

Nel pomeriggio in una gremita Sala Maggiore del Comune, Emmanuele Di Fenza ha intervistato Gratteri e Nicaso per la presentazione del loro libro. L’incontro è patrocinato da Comune, Provincia e Regione. Vari invece gli sponsor che hanno permesso la riuscita della giornata.

Gabriele Acerboni