
"C’era una volta uno spoglio alberino di Natale al centro di una piazza che d’un tratto, in una notte vicina alle feste, per magia divenne folto e grande". Potrebbe essere l’inizio di una storia. O una versione. L’altra, più banale e veritiera, è che il piccolo albero (lo chiameremo così) che era stato posizionato al centro di piazza Veneziano, su viale Adua a Pistoia, sia stato sostituito da un albero più grande e che del piccolo si siano perse le tracce, lasciando il mistero di chi lo abbia sostituito. Al momento la trama la fa attestare come una tra le migliori storie di natale, fatte di magia, foto, alberi da addobbare, mistero e adulti che faranno pace. L’attore protagonista di questa storia è l’albero di Natale che il comune di Pistoia aveva posizionato nel quartiere (uno dei 22 previsti per l’allestimento delle festività natalizie). A farlo diventare famoso, come voce anche dei suoi simili sparsi per la città, il consigliere di opposizione Paolo Tosi, Pd, che negli scorsi giorni gli dedica un post social. Tosi porta all’attenzione su quelle che ritiene essere "dimensioni ridicole dell’alberello per quella piazza", ma estende il concetto punzecchiando politicamente la giunta sui costi sostenuti per tutto il lotto e domanda se "circa 500 euro a noleggio per un mese pagati dal Comune per questo alberello siano una cosa su cui indignarsi". Inevitabile la valanga di commenti al post con foto di Tosi e l’alberello.
A stretto giro arriva la risposta del capogruppo di maggioranza Francesco Pelagalli, Fdi: "Critiche sterili ma anche pesanti al progetto di addobbo da parte degli alunni di alcune scuole pistoiesi, circa l’altezza degli alberi di Natale sparsi per la città. Altezza degli abeti, preme ricordarlo, utile a poter essere agghindati da bimbi e maestre, senza l’ausilio di strumentazioni meccaniche. Un progetto speciale per un anno particolare, in cui l’Amministrazione non ha rinunciato ad adornare la città a festa, non solo per renderla attrattiva ma anche per lanciare un messaggio distensivo in questi mesi di apprensione e difficoltà economiche". Sennonché spunta un altro post di Tosi che allega altra foto nella solita piazza. Magia, l’albero è raddoppiato se non triplicato: alto, bello e folto. "Non credevo di poter tanto – ironizza Tosi –. Seriamente parlando invece ci tengo a precisare che certo il mio intento non era volto a dare contro a progetti che riguardano i bambini, ma fare opposizione strettamente politica sulla gestione di certe scelte d’immagine". Alla querelle si unisce anche la consigliera di maggioranza Checcucci, Fi: "Dispiace vedere che sia diventato fonte di una polemica sterile mista a derisione e presa di giro. Dispiace vedere che un’opposizione si fermi all’altezza di un albero. Detto questo, chi lavora può sbagliare, ma la chiarezza di intenti resta sempre il punto di partenza dei successi". Per adesso l’unica certezza è che la pagina satirica pistoiese "Palazzo di Ciano" ha lanciato l’idea conciliatoria di farlo diventare l’albero più social di Pistoia, andando a immortalarsi insieme a lui e postandolo on-line. Resta solo una domanda: che fine ha fatto il primo povero piccolo albero?
Gabriele Acerboni