REDAZIONE PISTOIA

Arresti domiciliari per Giuntoli e Bianchi

Concessi dal Gip Martucci dopo il primo giro degli interrogatori nell’inchiesta Coffee Break

Il giudice per le indagini preliminari (Gip) del tribunale di Pistoia Patrizia Martucci ha deciso di revocare la carcerazione dell’ex sindaco di Pescia Renzo Giuntoli e di Luciano Bianchi, responsabile dell’ufficio opere pubbliche della città dei fiori, come dalla richiesta avanzata dal difensore dei due indagati Giovanni Giovannelli, con parere positivo del pubblico ministero, dopo l’interrogatorio di garanzia sostenuto. La misura cautelare è stata convertita negli arresti domiciliari, con l’obbligo del braccialetto elettronico.

Giuntoli, in base agli accertamenti della squadra mobile, sarebbe stato l’intermediario tra i dipendenti pubblici e gli imprenditori coinvolti in questa storia di corruzione. Oltre a essere stato sindaco di Pescia, ha lavorato in Regione come dirigente. Giuntoli è stato presidente del Comitato di gestione della Valdinievole, il consiglio di amministrazione della vecchia Usl 7.

Dirigente provinciale del Pci e del Pds, ha combattuto molto per tutelare l’ospedale di Pescia e mantenere la struttura sanitaria. Giovannelli assiste anche altri personaggi coinvolti nella vicenda. Luciano Bianchi, 65 anni, all’epoca dei fatti svolgeva il ruolo di capo dell’area opere pubbliche e responsabile della protezione civile.

Due dipendenti dell’ufficio lavori pubblici del Comune di Pescia, sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nell’ambito dell’operazione Coffee Break, non sono più assistiti dall’avvocato Giovanni Giovanelli, per un problema di incompatibilità con la difesa di Bianchi. A difenderli adesso c’è l’avvocato Sara Arrigoni di Pescia. Proprio ieri, i due sono stati sottoposti all’interrogatorio di garanzia.

Intanto sul fronte politico la vicenda sarà discussa venerdì nel corso della seduta del consiglio comunale: le minoranze affilano le armi.

Daniele Bernardini