Anziani costretti a percorrere 4 chilometri a piedi per tornare dall'ospedale nella notte

Alle tre di notte non c'erano taxi né ambulanze

Il pronto soccorso (Foto Castellani)

Il pronto soccorso (Foto Castellani)

Pistoia, 17 ottobre 2018 - Quasi quattro chilometri a piedi, di notte, per tornare a casa dopo essere stato ricoverato al pronto soccorso del San Jacopo per delle aritmie cardiache. E’ l’assurda storia, storia che si ripete, raccontata da Gian Mario Orzali, 82 anni, costretto ad armarsi di pazienza e tanta tenacia per riuscire a dormire nel suo letto nella notte di martedì. Il problema? Nessun taxi o altro mezzo è disponibile in città, anche a pagamento, dopo la mezzanotte.

L’uomo, non avendo parenti o amici disponibili in città, accompagnato dalla moglie, si è visto costretto ad attraversare di notte quasi tutta la città per rientrare a casa in via Buonfanti, traversa di via Dalmazia. «Intorno a mezzanotte di lunedì ho iniziato ad avvertire battiti irregolari con un fastidio continuo – dice Orzoli – Così ho chiamato il 118 per capire cosa potesse essere. E’ stata inviata sul posto un’ambulanza ed il personale di soccorso, riscontrando delle anomalie, mi ha portato poi in ospedale. Con noi è salita mia moglie – continua l’uomo nel racconto – Lei non guida da anni e non avrebbe potuto seguire l’ambulanza con la macchina».

Dopo gli accertamenti al San Jacopo, intorno alle tre del mattino, i medici hanno dimesso l’uomo perchè era in condizioni di salute non preoccupanti. Il problema da risolvere, a quel punto, era tornare a casa. «Le infermiere si sono prodigate per cercare un taxi o qualsiasi altro mezzo che potesse aiutarci a rientrare – sottolinea Orzoli – Non c’è stato nulla da fare. Al numero telefonico del servizio taxi rispondeva solo la segreteria telefonica e di ambulanze a disposizione, fuori dalle emergenze, non ce n’erano».

Per Orzoli e la moglie si prospettava l’intera notte in ospedale: «Ero stanco e volevo tornare a casa, così io e mia moglie piano piano siamo partiti a piedi. Siamo arrivati a casa solo dopo un’ora». Non è la prima volta che anziani senza mezzi propri o parenti vicini sono costretti a rientrare dall’ospedale alla propria abitazione a piedi per assenza di un servizio notturno. «Come è possibile che non venga previsto un servizio del genere in una città come Pistoia – tuona l’uomo – Basterebbe pagare un volontario perché si metta a disposizione per i trasporti notturni, se i taxi non possono esserci. Credo che questa situazione vada risolta. Per fortuna non ci è capitato nulla, ma camminare di notte dopo un ricovero non è certo una bella cosa».

Michela Monti