REDAZIONE PISTOIA

Ancora mistero sul movente dell’omicidio del culturista,ma le indagini sono a buon punto

Intanto il presunto assassino, Marrucci, ha rinunciato al Riesame per ottenere gli arresti domiciliari. La Procura è orientata per il giudizio immediato

Stefano Marrucci, 55 anni, accusato di essere l’assassino di Gianni Avvisato, il culturista di 38 anni freddato con un colpo di pistola il pomeriggio del 24 novembre di fronte alla sua casa di Comeana, ha rinunciato al Riesame. La decisione è stata presa l’altro ieri, quando era fissata l’udienza del Riesame chiesto dall’avvocato Luca Cianferoni, per ottenere i domiciliari. Marrucci, originario di Agliana, era stato acciuffato dopo undici giorni di latitanza e fermato in un affittacamere abusivo in via Catalani a Firenze. Inizialmente si era avvalso della facoltà di non rispondere, poi ha rotto il silenzio con una serie di dichiarazioni spontanee rese in carcere alla Dogaia di fronte al pm Massimo Petrocchi. Il 55enne aveva scelto la linea del silenzio durante l’interrogatorio di garanzia avvenuto il giorno dopo il fermo, avvenuto a Firenze. L’uomo ha alle spalle ha un curriculum criminale costellato di omicidi, tentati omicidi, sparatorie con le forze dell’ordine, rapine, aggressioni e droga. In quelle dichiarazioni Marrucci avrebbe chiarito il perché quel pomeriggio si era recato da Avvisato tenendo una "linea sobria", come ha avuto modo di spiegare il suo legale. Marrucci è stato chiamato in ballo dall’altro indagato, Andrea Costa, manovale fiorentino di 42 anni, difeso dagli avvocati Mattia Alfano e Massimo Nistri, fermato poche ore dopo l’omicidio. I carabinieri erano risaliti al Costa grazie alla sua automobile, un’Alfa Romeo rossa su cui i due erano fuggiti da Comeana, dalla casa della vittima. Secondo il suo racconto, il manovale avrebbe accompagnato il Marrucci a Comeana come ’tassista’; l’esecutore materiale del crimine quindi sarebbe stato Marrucci. Il Riesame aveva rigettato la richiesta di attenuazione della misura cautelare per il Costa, accusato di concorso in omicidio. Adesso la Procura di Prato proseguirà con le indagini puntando a chiudere rapidamente il caso. Non è escluso che si vada verso un giudizio immediato. Intanto resta ancora da chiarire il movente.