Ancora incidenti sulla Porrettana: "Manca un’educazione stradale"

Bartolini, direttore di Aci: "Molti alla guida senza preparazione. Servono anche nuove infrastrutture"

Ancora incidenti sulla Porrettana: "Manca un’educazione stradale"

Ancora incidenti sulla Porrettana: "Manca un’educazione stradale"

Dopo un’estate sostanzialmente tranquilla, per qualcuno forse anche troppo, è bastato uno degli ultimi weekend col caldo ed il bel tempo a far tornare l’allarme "rosso" per quanto concerne la sicurezza lungo le curve e i rettilinei della strada statale 64 "Porrettana", purtroppo da anni teatro di incidenti spesso anche mortali che vedono protagonisti i motociclisti. La stessa cosa che è successa fra sabato e domenica quando, nel giro di poco più di 24 ore, prima un 22enne è stato trasportato in codice rosso al San Jacopo in seguito ai traumi riportati dal contatto con l’asfalto, in particolar modo al torace, e poi un 49enne ha perso il controllo del proprio mezzo all’interno dell’abitato di Bellavalle finendo a terra con danni seri ad un braccio e ad una gamba. Fortunatamente, per entrambi, infortuni che non ne hanno messo in pericolo la vita però torna a riemergere il tema sicurezza legata ai controlli che, dopo lo scoppio della pandemia, si sono sicuramente intensificati su quella strada ma ancora non figurano come deterrente.

"Prima di qualsiasi repressione, è necessaria la responsabilizzazione di chi si mette in sella alla propria moto o alla guida della propria auto e si lancia a tutta velocità lungo le curve della "Porrettana" o qualsiasi altra arteria che sia – commenta il direttore di Aci Pistoia, Giorgio Bartolini – un aspetto fondamentale per avere meno incidenti sulle strade è diffondere una cultura sostenibile e puntare in maniera particolare sulla formazione. Spesso capita di dover fare i conti con fatti di cronaca che vedono coinvolti, o in moto o in auto, persone under 30 che, per forza di cose, non hanno avuto fin dai tempi della scuola percorsi adeguati e conosciuto una certa sensibilità verso questo tema. E, alla fine, poi si tirano le somme che sono drammatiche".

Una soluzione drastica, che però non estirpa del tutto il problema, è quella di installare sulla strada un autovelox che possa funzionare da deterrente quando qualcuno vuole mandare la propria moto a tutto gas ma, anche in questo caso, ci sono i pro e i contro. "La capacità di questi strumenti elettronici per il rilevamento della velocità di dissuadere da comportamenti rischiosi è abbastanza limitata – prosegue Bartolini – perché, dopo una volta che ci sei passato, impari la posizione, la velocità alla quale devi andare e deceleri soltanto in quel momento per poi rilanciare la velocità sapendo che non ci sono altri controlli. E poi ci sono tutti quelli che, con i lampeggianti, avvertono chi viene dalla parte opposta che c’è qualcosa nei paraggi. Il mio sospetto è che, principalmente, servano per fare cassa e non per avere maggiore sicurezza". Una strada, la SS 64 "Porrettana", che da anni è al centro di cantieri e riqualificazioni ma, adesso, con la riapertura del traforo e nuovo asfalto quasi dappertutto è tornata ad essere molto frequentata, specialmente dai motociclisti durante i weekend. "Un altro aspetto col quale ci scontriamo è quello degli investimenti nelle infrastrutture – conclude Bartolini – che spesso sono arretrate e di cinquanta e più anni fa: di conseguenza, anche il percorso che dobbiamo sostenere non regge determinati flussi di traffico".

Saverio Melegari