Ambiente sano al Cassero Lo dicono 180mila api

È la rilevazione fatta da Herambiente per monitorare la salubrità della zona. Ramonda, della società: "C’è trasparenza". Plauso del Comitato cittadino.

Ambiente sano al Cassero  Lo dicono 180mila api

Ambiente sano al Cassero Lo dicono 180mila api

Dopo un anno di rilevazioni, le 180mila api che Herambiente ha posizionato nei paraggi della discarica del Cassero a Ponte Stella hanno dato la loro sentenza: la qualità dell’ambiente che circonda il sito di conferimento rifiuti è buona o, perlomeno, non presenta valori preoccupanti per la vita degli insetti stessi e, di conseguenza, anche per l’uomo. I risultati dei primi dodici mesi del progetto di biomonitoraggio "Capiamo" sono stati presentati dall’azienda emiliana proprietaria del sito al Comitato cittadino per la discarica di Fosso del Cassero. I rilievi hanno riguardato, come detto, 180mila api su un territorio di 28 chilometri quadrati per aggiungere un livello di sicurezza ulteriore ai controlli già normalmente previsti per legge.

Per capire l’impatto di questo progetto sono necessari alcuni numeri: in ventiquattr’ore un’ape bottinatrice, cioè che raccoglie il nettare, visita duemila fiori in un raggio di tre chilometri dal proprio alveare che, parametrati al Cassero, significa avere circa 18 milioni di micro-campionamenti sull’area interessata. In aggiunta, poi, ci sono altre sostanze riportate negli alveari: acqua, resina degli alberi, aria. E così si arriva al campionamento attraverso il quale si può valutare la presenza in ambiente di agenti inquinanti quali pesticidi, metalli pesanti e idrocarburi policiclici aromatici, nell’aria. Il tutto è finito poi in laboratorio per vedere gli effetti che, fortunatamente, sono risultati positivi.

"Siamo innanzitutto molto lieti del primo esito del monitoraggio, che evidenzia l’assenza di impatto della discarica sull’ambiente circostante – afferma Andrea Ramonda, amministratore delegato Herambiente – al di là delle risultanze tecniche però, crediamo che questo monitoraggio volontario possa rappresentare uno strumento di trasparenza e confronto con la comunità, su un tema di cui comprendiamo bene la delicatezza e l’importanza per tutti i residenti". In questi casi i segnali del danno ambientale sarebbero evidenti: l’alta mortalità nel caso di insetticidi e la presenza di residui che si possono riscontrare nei corpi delle api o nei prodotti dell’alveare come, per esempio, i metalli pesanti.

"Leggo molto positivamente questo monitoraggio – aggiunge Francesco Romagnoli, presidente del Comitato – si tratta di un ulteriore elemento di tranquillità per i cittadini nella gestione certamente delicata di un impianto come la discarica di Serravalle". Da dire che Herambiente non resta ferma visto che è già iniziata la seconda campagna di monitoraggio ed i risultati saranno resi pubblici nella primavera del prossimo anno per avere un’analisi ancora più dettagliata di ciò che succede, in termini ambientali, intorno alla discarica.

S.M.