
Quando raggiungiamo al telefono Paolo Meoni, si trova al Palazzetto dello sport di Forlì.
Poche ore di riposo prima di riprendere le operazioni di soccorso. Fa parte del gruppo di cinque volontari della Misericordia di Quarrata inviati in Emilia per dare soccorso alle popolazioni alluvionate.
"Abbiamo operato tutta la notte a Cesena sotto la pioggia battente – racconta Paolo –. Siamo riusciti a portare a termine col nostro gommone interventi mirati alla popolazione minacciata dall’acqua". A complicare le operazione di salvataggio ci si è messo anche il buio fitto della notte. "In alcuni casi abbiamo preso in collo anziani e disabili, li abbiamo portati al gommone sul quale, una volta raggiunta la terraferma, li abbiamo affidati ai soccorritori che li hanno a loro volta trasportati ai centri di accoglienza".
Tanti gli interventi che Paolo e gli altri volontari pistoiesi hanno messo in atto. Un lavoro instancabile e prezioso: "C’erano ad esempio persone che seguendo i consigli delle autorità, erano salite ai piani alti delle abitazioni per sfuggire alla furia dell’acqua che aveva invaso i piani bassi, e avevano dimenticato nelle loro abitazioni dei farmaci salvavita, che noi abbiamo prontamente provveduto a recuperare e portare loro.
Una signora al momento dell’alluvione si trovava dai nipoti, la sua casa era a 150 metri di distanza, lì aveva delle medicine di cui aveva urgente bisogno ma era impossibilitata a tornare a casa per prenderli: ci abbiamo pensato noi".
La situazione nella notte, come ci spiega Paolo, è andata ulteriormente peggiorando: "Abbiamo trovato l’acqua alta che raggiungeva i 40 centimetri, ma poi le intense piogge, che sono durate fino alle 6 di questa mattina, hanno peggiorate le cose.
All’alba l’altezza dell’acqua era salita e sfiorava gli 80 centimetri. Paolo, soccorritore esperto, ha alle spalle 30 anni di volontario nelle Misericordie, ma una situazione simile in vita sua non l’aveva mai vista prima: "Sono stato impegnato in altri eventi alluvionali, come quello di Albinia anni fa, ma niente di paragonabile a questo, per complessità, vastità e gravità della situazione. Basti pensare che da Faenza a Rimini è tutto interrotto, strade, ferrovie, persino i soccorsi in alcune zone non riescono ancora ad arrivare".
La scena che gli è rimasta più impressa: "Nel tragitto che percorriamo per arrivare alle località dove prestare soccorso che ci sono state assegnate, incontriamo tante persone, che ci fermano in continuazione, a cui diamo qualche consiglio ma non possiamo fermarci quanto vorremmo, perché dobbiamo giungere sul posto dove ci aspettano persone da evacuare e a cui prestare soccorso nel minor tempo possibile. Questo senso di impotenza che proviamo nel momento in cui incontriamo tante persone che ci chiamano e ci fermano, esprime al meglio quello che sta attraverso la popolazione emiliana in questo drammatico momento". Poche ore di riposo: alle 14.30 la squadra di Paolo sarà già di nuovo operativa, forse per tutta la notte.
Maurizio Costanzo