
La patina blu turchese si deposita anche sugli animali (Acerboni/ FotoCastellani)
Pistoia, 29 maggio 2025 – Alghe potenzialmente nocive Arpat ha chiesto al Comune di provvedere alla ripulitura di quanto ancora presente nel lago, per evitare problematiche dovute all’incremento del fenomeno. Il 21 maggio scorso la sala operativa della Protezione civile ha attivato Arpat per una colorazione blu-turchese delle acque del lago presente al Villone Puccini a Pistoia. Personale del dipartimento ha quindi effettuato un sopralluogo dove già il giorno prima era stato attivato da parte del Comune l’ossigenatore presente in una parte del lago. “Al momento del sopralluogo – spiega una nota – era evidente, sulla superficie, una patina colorata blu-turchese, soprattutto lungo le sponde e nelle aree con acqua più stagnante, sia per mancanza di corrente e movimento sia la presenza di sbarramenti, tipo staccionate in legno, che favoriscono l’accumulo e ne aumentano la densità visiva. Era inoltre presente molta fauna ittica in buono stato e non erano evidenti morie di pesci né di altre specie animali”. Da qui accertamenti e campionamenti.
Il giorno seguente i tecnici hanno effettuato un nuovo ripetendo le misure in campo per verificare se il fenomeno era sempre presente o in diminuzione. “Le acque erano prive in superficie della colorazione anomala rilevata il giorno precedente, e se ne si riscontrava una migliore condizione – precisa Arpat –. L’ossigenatore era ancora in funzione e tale azione può avere dato luogo a questo miglioramento. Solo in una piccola area, in prossimità del punto di immissione delle acque del fosso che alimenta il lago, lontana dall’ossigenatore e dove le acque sono più ferme, era ancora evidente lo strato superficiale di tale colorazione”.
Dalle verifiche effettuate – fa sapere Arpat – si può concludere che il fenomeno “sia riconducibile all’estesa fioritura di organismi appartenenti alle cianoficee, dette anche cianobatteri”. L’analisi al microscopio ha confermato tale presenza e le caratteristiche rilevate al microscopio ottico hanno permesso di identificarle come appartenenti al genere Aphanizomenon.
Questo genere vive tipicamente nei laghi di acqua dolce e, in certe situazioni, può dare luogo a dense fioriture algali “che devono essere contrastate per non creare danni all’ecosistema a causa delle eventuali tossine prodotte”. L’elevata presenza di fauna nel lago, con la conseguente produzione di sostanza organica che rimane nel corpo idrico, così come una zona del lago non correttamente coperta dall’azione dell’ossigenatore, insieme alla situazione meteo-climatica molto particolare (elevata illuminazione, scarso ricambio delle acque, etc.), “potrebbe aver favorito l’evento, con una proliferazione improvvisa e di portata eccezionale dell’alga”. Un fenomeno “rientrato parzialmente grazie all’ossigenazione forzata effettuata, ma non risolto in via definitiva”. Quindi la richiesta al Comune di provvedere alla ripulitura. L’ossigenatore presente è infatti insufficiente a garantire la copertura di tutta la superficie del lago.