Dieci tigli abbattuti sull’argine. Monta la protesta degli abitanti

Il Comune si smarca: l’iniziativa è del Consorzio di bonifica. Segnalazione del Genio civile: "Sono piante pericolose"

Poco confortante lo spettacolo lungo via Papini dopo l’abbattimento dei tigli

Poco confortante lo spettacolo lungo via Papini dopo l’abbattimento dei tigli

Montale, 23 settembre 2020 - Dieci grossi tigli lungo via Papini sono stati abbattuti dal Consorzio di bonifica Medio Valdarno. I tigli si trovano sulla sponda sinistra dell’argine della Settola, nel tratto di via Papini tra l’incrocio con via Pacinotti e il fabbricato della Sifim. Il taglio ha destato perplessità in diversi cittadini, in particolare nei residenti della zona che da decenni consideravano quelle piante una parte costitutiva del paesaggio della zona. Alcuni hanno telefonato al sindaco per avere spiegazioni, altri si sono rivolti alla nostra redazione. Il sindaco ha risposto che l’operazione non è promossa dal Comune ma dal Consorzio che ha competenza sulla manutenzione dei corsi d’acqua ed ha effettuato l’intervento per ragioni idrogeologiche. Il Consorzio ha motivato il taglio degli alberi sul suo sito in cui informa che all’origine dell’iniziativa c’è anche una segnalazione del Genio civile della presenza a Montale "di piante pericolose segnalate per l’abbattimento". "Si tratta di alberi a fine ciclo vitale – afferma il Consorzio – che per condizioni agroforestali e posizione sono a rischio caduta e possono potenzialmente causare ostruzioni al corso d’acqua e danni alla viabilità".

"A noi quelle piante sono sempre sembrate sane – sostiene una residente –, mi pare che anche i tronchi tagliati lo dimostrino, erano molto utili per fare ombra e belle a vedersi". Il rammarico per l’abbattimento degli alberi è vivo anche tra le tante persone che compiono camminate sull’argine della Settola, un percorso molto frequentato, e per le quali i tigli rappresentavano una fonte di ombra e una macchia verde gradevole. "Almeno queste decisioni fossero comunicate e spiegate alla popolazione – aggiunge un nostro lettore – all’improvviso, nel giro di una mattinata, vediamo il paesaggio a cui eravamo abituati fin da bambini cambiare del tutto".