REDAZIONE PISTOIA

Addio dopo 54 anni La decisione di Anna

Chiude lo storico negozio di abbigliamento “Al capriccio“ : "Il covid ha dato il colpo finale".

Il covid si sta portando via tante attività, soprattutto negozi, che chiudono, l’uno dopo l’altro, oppure, semplicemente, non riaprono. Nel quartiere del Largo Barriera e dintorni non hanno riaperto il bar La Cubana, il punto pranzo, ha chiuso definitivamente le saracinesche la storica Casa del Timbro, chiuderà il negozio di scarpe Isanna (per pensionamento della titolare). E chiuderà “Al capriccio“ , una piccola (perché piccolo è il negozio) porzione di storia della città. Tra un sorriso smagliante e una lacrima subito asciugata sta per chiudere il negozio di abbigliamento di via Atto Vannucci che Anna Scarola, che oggi ha settant’anni, ha aperto ben 54 anni fa. Napoletana, ma pistoiese da sempre, Anna ha ormai venduto quasi tutti i suoi capi provenienti rigorosamente dalle confezioni italiane di qualità. Non aveva riassortito, consapevole che era inutile ormai allestire la collezione autunno inverno. "Mio padre Luigi – racconta –, era un sarto, aveva lavorato a Grosseto e poi si era trasferito a Pistoia dove aveva creato la sua linea di biancheria la “Chic”, così si chiamava. Creava vestaglie, pigiami e parure da sposa e questo negozio fu aperto 54 anni fa per vendere i suoi capi. Qui dentro io ho cresciuto mia figlia Erika e poi i miei nipotini, Viola e Cristiano. Poi è diventato “Al capriccio”. La bellezza del mio mestiere non è stata soltanto la vendita di maglie e vestiti, ma creare vere amicizie con le mie clienti, che mi mancheranno tanto. La decisione di chiudere l’ho presa durante quei due mesi e mezzo che siamo rimasti tutti chiusi in casa, senza fare niente. Allora ho capito le cose che mi mancavano: la scuola di ballo da sala, il teatro amatoriale, che avevo cominciato a fare con il compianto Calogero Armato e mi divertivo tanto. Voglio che la mia vita da ora in poi serva a qualcosa e non soltanto per stare dietro il mio bel banco. Queste sono le mie riflessioni, che mi porteranno anche a svolgere qualche attività di volontariato. L’idea di chiudere c’era. Il covid ha fatto il resto".

lucia agati