
Amerigo Dorella, in arte Dorel
"Il mio pensiero non ha le catene": così aveva intitolato una delle sue opere, donata nel 2020 alla città di Ventimiglia. E davvero il pensiero dello scultore Dorel non aveva le catene, sempre con tante idee e progetti, fino all’ultimo giorno, domenica 5 gennaio, quando all’età di 90 anni improvvisamente è stato colto da un malore fatale nella sua abitazione di Castel Vittorio (Im). Nel 2020 infatti aveva lasciato Quarrata per trasferirsi nella cittadina ligure della moglie. Ed è stata lei la prima ad assisterlo quando si è accasciato e a chiamare i soccorsi, ma purtroppo non c’è stato niente da fare, il suo cuore aveva cessato di battere per sempre. Amerigo Dorella, in arte Dorel, era nato a San Martino di Lupari, in provincia di Padova, il 10 ottobre del 1934. La sua lunga permanenza a Quarrata era iniziata negli anni ‘70: di ritorno da un viaggio di lavoro a Parigi, era stato chiamato da un committente privato di Montecatini Terme e ammirando i dintorni della provincia di Pistoia aveva scelto di stabilirsi prima a Tizzana e poi nella frazione di Valenzatico, anche se spesso era portato fuori dai suoi numerosi impegni. Cordoglio nella comunità di Quarrata, dove negli oltre 40 anni di permanenza Dorel aveva stretto molte amicizie.
"Porgo le condoglianze alla moglie e ai familiari di Amerigo a nome dell’amministrazione comunale – ha osservato il sindaco Gabriele Romiti - un artista versatile, di fama internazionale, che aveva scelto di abitare nella nostra città".
Fin da bambino attratto dall’arte, aveva appreso i primi elementi della tecnica andando a scuola da un maestro scultore, proseguendo poi nella ricerca personale che lo aveva portato a creare opere utilizzando materiali di diverso tipo. "E’ stato una persona speciale – ha detto di Amerigo la moglie commossa - era umile, non si rendeva conto del suo potenziale e delle sue enormi capacità". Personalità poliedrica, Amerigo Dorel si occupò anche di architettura e design e tra le sue attività c’è perfino il restauro di chiese antiche. Dorel, non avendo figli, era solito dire che le sue opere erano come figli per lui. Opere che sono state esposte in tutta Italia e all’estero, in diciassette piazze italiane ci sono altrettanti monumenti, un suo bassorilievo è al Casinò di Sanremo, e poi nelle più note gallerie d’Arte Contemporanea, in Belgio, Francia, Canada, America. Tra i suoi lavori ricordiamo i cavalli per le contrade che corrono il Palio a Siena nel chiostro di San Domenico, a Ventimiglia il monumento per l’Arma dei Carabinieri, quello a Salvo D’Acquisto a Casalguidi. Sue opere sono anche a Vignole e a Buriano. "Il Bersagliere" a Torino. Apprezzato dalla critica, Vittorio Sgarbi lo aveva inserito nella rassegna dei grandi scultori da lui curata per Mondatori. I funerali di Dorel si svolgeranno domani, mercoledì 8 gennaio alle ore 14,30 a Castel Vittorio, nella chiesa di Santo Stefano Protomartire.
Daniela Gori