
Accesso agli atti Il Tar accoglie il ricorso
Un primo punto fermo è arrivato nella battaglia che una dei tanti residenti di Vicofaro sta portando avanti per vedersi risarciti i danni subiti dalla sua abitazione confinante con il centro di accoglienza gestito da don Massimo Biancalani.
Ieri i giudici del Tar hanno accolto il ricorso presentato dall’avvocato Ettore Nesi (nella foto) per conto della sua assistita, riguardo la richiesta di accesso agli atti della Prefettura in merito alla documentazione attestante "gli atti con cui era stata legittimata la destinazione dei locali parrocchiali all’ospitalità di stranieri".
La richiesta di accesso agli atti era stata presentata anche nei confronti del Comune con riferimento al provvedimento con cui aveva dichiarato la inagibilità dei locali parrocchiali. Una richiesta poi soddisfattta dagli uffici competenti. "Con la sentenza di ieri – spiega l’avvocato Nesi – mettiamo un primo punto fermo. I giudici hanno accolto il nostro ricorso nei confronti della Prefettura e condannato l’ente a fornire gli atti relativi agli anni dal 2016 al 2018, che ineriscono alla istituzione del Cas (Centro di accoglienza straordinaria) e alla decadenza dello stesso".
La casa della signora si trova
nell’ex convento dei Cappuccini, che comprende anche i locali parrocchiali, e confina con la chiesa di Santa Maria Maggiore. Ex convento e chiesa ospitano entrambi i giovani migranti accolti dalla parrocchia. Negli anni la casa avrebbe subito infiltrazioni in più punti che rendono anche impossibile usare alcune aree, come la veranda del giardino, su cui spiega la signora: "colano sporcizia e liquidi maleodoranti riversati dalle finestre e sul lastrico solare".