"Abbattoir Blues", ecco il circo della crudeltà

Torna "Teatri di Confine" a Palazzo Fabroni. In scena l’ultimo titolo della "Trilogia dell’Abbondanza", una storia umana e animale

"Abbattoir Blues", ecco il circo della crudeltà

"Abbattoir Blues", ecco il circo della crudeltà

Il filtro della narrazione? La figura del clown e con lui il circo, per raccontare con comicità, emozione e crudeltà allo stesso tempo le condizioni di vita umane e animali all’interno dei macelli. Nuovo titolo per la rassegna "Teatri di confine" che martedì (ore 19) nel giardino d’autore di Palazzo Fabroni ospita "Abbattoir Blues" di e con Luigi Ciotta, ultimo titolo della "Trilogia dell’Abbondanza", dopo "Funky Pudding" (2009, sul tema degli sprechi alimentari) e "Sweet Dreams" (2014, sull’abuso di zuccheri). Lo spettacolo affronta in maniera dissacrante e non moralistica la giornata tipo di un lavoratore di un macello che subirà profondi cambiamenti nel corso del suo stesso svolgimento. Una persona sola, dai tratti borderline, che trascorre la vita in mezzo a animali, vivi e morti. Un lavoro alienante e ripetitivo, che si presta alla coreografia del movimento e al circo per esprimere la sua tensione relazionale con la vita, sospesa tra la gravità e la morte. Lo spettacolo, che ha vinto, nel 2019, il Premio "Emilio Vassalli" – Festival Circonferenze, unisce teatro di figura, circo, teatro fisico, magia e comicità in una dimensione in cui le parole cedono il passo a suoni, versi e rumori, sia registrati che dal vivo. Assistere allo spettacolo darà anche l’opportunità di apprezzare lo stesso Palazzo Fabroni, dove si trova esposta la collezione permanente di arte moderna e contemporanea del Comune di Pistoia che, costituita da fondi civici originari, acquisizioni e donazioni, consente un itinerario attraverso il panorama artistico dagli anni Venti del Novecento ai giorni nostri.

"Teatri di confine" proseguirà fino al 17 giugno con spettacoli di danza, circo contemporaneo, prosa e musica. La rassegna, dedicata alla scena contemporanea, è realizzata da Teatri di Pistoia e dalla Fondazione Toscana Spettacolo onlus, con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Toscana, in collaborazione con il Comune di Pistoia e il Comune di Pescia. I biglietti sono in vendita a prezzi compresi tra i 5 e i 12 euro e sono acquistabili alla biglietteria del Manzoni (0573.991609/27112) e la sera dell’evento a partire da un’ora prima della rappresentazione presso la sede di spettacolo (info 333.9250172). Prossimo appuntamento il 14 giugno sempre nel giardino del Fabroni dove andrà in scena "Wood", con Maria Anzivino, per la coreografia di Marianna Moccia e Sara Lupoli; a seguire nella stessa serata "There is a planet" di Michele Scappa, con il performer Emanuel Santos. Chiude la rassegna "Vorrei una voce" (17 giugno, Villa Stonorov) di e con Tindaro Granata, monologo costruito con le canzoni di Mina cantate in playback, fortemente ispirato dal lungo percorso teatrale che Granata ha realizzato al teatro Piccolo Shakespeare, all’interno della Casa Circondariale di Messina, con le detenute di alta sicurezza. Il fulcro della drammaturgia è il sogno: perdere la capacità di sognare significa far morire una parte di sé.

linda meoni