Pisa-Marconi, le ragioni del divorzio

La sanzione che ha fatto esplodere il caso

Michele Marconi

Michele Marconi

Pisa, 29 maggio 2021 - Pisa-Marconi, il giorno dopo. Cosa succederà adesso, dopo le notizie di ieri, in merito al divorzio nei tra la società e l’entourage del calciatore e dopo la richiesta della riduzione di stipendio? E quali sono le ragioni della separazione? Come emerso ieri su La Nazione, la società aveva comunicato all’entourage del calciatore di voler guardare altrove ed era pervenuto un provvedimento disciplinare atto a chiedere una sanzione economica per una riduzione dello stipendio, come conseguenza della squalifica di 10 giornate comminata dalla corte di appello federale al giocatore, a seguito della presunta frase “La rivolta degli schiavi" che sarebbe stata rivolta ad Obi nel corso della sfida col Chievo dello scorso 22 dicembre.

LA PEC - Oggi emergono maggiori dettagli sul procedimento disciplinare. L’entourage del giocatore conferma: “La Pec è stata ricevuta il 25 maggio alle ore 17.35”, l’ultimo giorno utile per far partire la comunicazione da parte dei legali della società nerazzurra. Ai sensi dell’articolo 11 del collegio arbitrale infatti, la causa andava introdotta entro 20 giorni dalla sentenza federale della corte d'appello, quindi entro il 25 di maggio, per proporre una penalità contrattuale nei confronti del giocatore, una vera e propria vertenza, dato che la corte si era pronunciata il 5 maggio sulla squalifica.

IL DIVORZIO - Ma come si è arrivati al divorzio? La società nerazzurra aveva infatti deciso di mettere Marconi sul mercato e, successivamente, per la vicenda Obi, ha deciso di multare il calciatore. Due cose che, unite alle recenti interviste di Corrado su Radio Sportiva e 50 Canale, avevano portato a un inasprimento dei rapporti. La società era legittimata ad usare questo strumento? Legalmente sì, dato che, come previsto dall’accordo collettivo, in caso di sanzione disciplinare (in questo caso la squalifica) il Pisa può chiedere una multa come riduzione di stipendio, la cui proposta è stata del 50%. Nel calcio, multe e riduzioni di stipendio sono penalità contrattuali e si trasformano in una causa extragiudiziale per risarcimento del danno. Solo le multe di piccola entità si possono erogare senza passare dal collegio arbitrale.

IL COLLEGIO - Sulla eventuale misura della sanzione però dovrà pronunciarsi il collegio arbitrale che dovrà decidere a quanto ammonterà la multa e in che percentuale (solitamente di massimo il 5% dal contratto nazionale collettivo). Il collegio, per farlo, nominerà tre arbitri, due di parte, uno nominato dalla società nerazzurra, uno nominato dal calciatore e, infine, uno imparziale nominato dagli elenchi del sindacato e della Lega. Il collegio però potrebbe anche rinviare la decisione al termine dell'ultimo grado di giudizio della vicenda Obi, che sarà discusso al Coni, una volta presentato il ricorso da parte dei legali di Marconi. Il destino del calciatore però appare sempre più lontano da Pisa che si dovrà guardare intorno per completare l’attacco nella prossima finestra di mercato.

Michele Bufalino