Inchiesta plusvalenze: deferito il Pisa Sporting Club

Le accuse della procura ai nerazzurri

Il presidente del Pisa Giuseppe Corrado con il presidente della Lega B Mauro Balata

Il presidente del Pisa Giuseppe Corrado con il presidente della Lega B Mauro Balata

Pisa, 1 aprile 2022 - Alla fine è arrivato il deferimento per il Pisa Sporting Club in merito alla vicenda plusvalenze. Il club di via Cesare Battisti, che aveva chiesto l'archiviazione qualche giorno fa, ha ricevuto la notifica da parte della procura federale. IL DEFERIMENTO - La Procura ha deferito 11 club, coinvolte 61 persone tra dirigenti e amministratori. Secondo la Procura, le società Juventus, Sampdoria, Napoli, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Chievo Verona, Novara e Pescara hanno contabilizzato plusvalenze e diritti alle prestazioni dei calciatori per valori eccedenti quelli consentiti in misura da incidere sui requisiti federali per il rilascio della Licenza Nazionale. LA NOTA - Come si legga da comunicazione ufficiale sul sito Figc "Il Procuratore Federale, espletata l’attività istruttoria in sede disciplinare ed esaminati gli atti del procedimento, ha deferito dinnanzi al Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare le Società FC Juventus, UC Sampdoria, SSC Napoli, FC Pro Vercelli 1892, Genoa CFC, Parma Calcio 1913, Pisa Sporting Club, Empoli FC, AC Chievo Verona, Novara Calcio, Delfino Pescara 1936 a titolo di responsabilità propria, ai sensi dell’art. 31 comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva, per avere contabilizzato nelle Relazioni finanziarie plusvalenze e diritti alle prestazioni dei calciatori per valori eccedenti quelli consentiti dai principi contabili in misura tale da incidere significativamente, per alcune delle predette Società, sui requisiti federali per il rilascio della Licenza Nazionale, violando in tal modo anche l’art. 31 comma 2 del Codice di Giustizia Sportiva. Le stesse Società sono state deferite a titolo di responsabilità diretta, ai sensi dell’art. art. 6, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, per gli atti e comportamenti posti in essere da propri soggetti apicali dotati di potere di rappresentanza e per responsabilità oggettiva, ai sensi dell’art. art. 6, comma 2, del Codice di Giustizia Sportiva, per gli atti e comportamenti posti in essere da soggetti apicali non dotati di poteri di rappresentanza. Con le predette società sono state deferite anche 61 persone fisiche che a vario titolo hanno ricoperto l’incarico di consigliere di amministrazione o di dirigente dotato dei poteri di rappresentanza". LA PERIZIA - La società nerazzurra aveva respinto punto per punto nei giorni scorsi tutte le accuse al mittente, producendo una memoria difensiva composta da decine di pagine dalla quale si evince che l’operazione – secondo quanto relazionato dai legali –, è stata corretta e non dev’essere sanzionata. Per questo il Pisa ha chiesto l’archiviazione del procedimento nei confronti della società e dei suoi amministratori. Nella relazione che attesta il valore dei giocatori come corretto sono state effettuate due perizie da esperti contabili che hanno confermato la bontà dell’operato della società. Il primo deli esperti è Riccardo Losi, professore della Luiss e presidente del collegio sindacale della Moncler. La seconda perizia è stata svolta invece dallo studio Uckmar che opera tra Milano e Genova, con una lunga e consolidata tradizione nel settore del diritto tributario interno e internazionale e che fu fondato da Victor Uckmar, uno dei più noti fiscalisti e tributaristi italiani, scomparso nel 2016, considerato tra i padri della contabilità sportiva. Adesso però si andrà a giudizio presso il tribunale federale nazionale entro la fine di aprile. Michele Bufalino