Pietro, l’imperatore dell’out sinistro Gol, scorribande e tre legni colpiti

Il terzino sta giocando sui livelli (altissimi) dell’anno scorso: così è il più impiegato della rosa. Un dribbling su due va a segno ed è preciso anche nei passaggi. L’indentikit di un super Beruatto

Un’ira di Dio: questo, agli ottomila presenti sabato scorso sugli spalti dell’Arena Garibaldi, è sembrato Pietro Beruatto. Un terzino moderno, capace di abbinare fisicità e tecnica individuale, qualità tattiche e un agonismo sopra le righe ma mai oltre le regole. Finalmente, aggiungiamo noi: il cursore "a tutta fascia" ammirato per l’intera stagione passata si è ritrovato. Dopo essere stato riscattato dallo Sporting Club e aver decisodi rimanere all’ombra della Torre nonostante i decisi corteggiamenti da diverse società (anche di categoria superiore), il numero 20 nerazzurro ha dovuto gestire il contraccolpo psicologico della sconfitta nella finalissima playoff e la rivoluzione portata dall’arrivo di Rolando Maran. Un percorso ricco di molti risvolti psicologici più che di reali difficoltà fisiche o tecniche, ma che a tanti ha fatto storcere il naso e sorgere un dubbio: il vero Beruatto è quello timido e impacciato visto nelle prime gare di questa stagione?

La risposta, gridata con rabbia dopo la rete del 2-0 alla Ternana, e scolpita dall’esultanza dopo il recupero in scivolata nel secondo tempo contro gli umbri, è "no": ovviamente. Pietro Beruatto è l’uomo più impiegato nella rosa in campionato, con 13 presenze tutte da titolare sulle 14 giornate disputate: ha saltato soltanto il debutto di Cittadella a causa del turno di squalifica rimediato il 29 maggio contro il Monza.

Di queste partite ha vissuto quasi tutti i minuti a disposizione: complessivamente sono 1.135, nei quali ha portato a termine il 72% dei passaggi verso i propri compagni e addirittura il 42% dei dribbling tentati. Un dato, quest’ultimo, che evidenzia molto bene quanto Pietro Beruatto rappresenti, in termini di apporto alla manovra, per la squadra: il terzino ex Vicenza e Juventus è un’ala aggiunta quando si tratta di accompagnare il gioco nella metà campo avversaria. Con circa un mese di ritardo rispetto allo scorso campionato è arrivato anche il gol, e adesso non può che migliorare il dato archiviato nelle statistiche: l’annata 2021-22 infatti lo ha visto gioire soltanto per la rete segnata a Cremona, adesso il terzino sinistro ha di fronte a sé 24 gare di stagione regolare per ritoccare il record di segnature personali.

Rispetto allo scorso torneo Beruatto è indietro per quel che riguarda gli assist vincenti: erano stati 6 in 39 gare complessive (playoff compresi), oggi il contachilometri è ancora fermo a zero. Ma proprio dalle ultime prestazioni abbiamo notato il "risveglio" del numero 20 anche da questo punto di vista: dalla sfida di Perugia in poi il cursore di fascia è entrato sempre più nel vivo della manovra, riuscendo a proporsi con discreta continuità anche al cross. Il gol del 3-3 di Palermo realizzato da Tramoni, ad esempio, è partito da un suo traversone addomesticato da Gliozzi. Senza dimenticare che, quando si mette in proprio, Beruatto ha capito che può fare molto male ai portieri avversari: sono già tre i legni colpiti (contro Parma, Benevento e Ternana).

M.A.