MICHELE BUFALINO
Sport

Perché il caso-Reggina influisce sul Pisa

Le date dei playoff potrebbe slittare per i guai societari dei calabresi. Ma la stagione deve comunque concludersi entro il 30 giugno

Perché il caso-Reggina influisce sul Pisa
Perché il caso-Reggina influisce sul Pisa

di Michele Bufalino

Il prossimo 26 maggio inizieranno ufficialmente, con il primo turno preliminare, i playoff di Serie B, la cui fine è prevista per domenica 11 giugno con la finale di ritorno. Tutto secondo programma, se non fosse che il "Caso Reggina" sta scuotendo alle fondamenta il torneo cadetto. Una situazione spinosa e intricata che vede i calabresi paradossalmente impossibilitati a pagare i contributi Irpef ai propri dipendenti da parte della giustizia ordinaria. Proprio per questo la Reggina è stata deferita dalla giustizia sportiva, con un forte rischio penalizzazione.

Che cosa ha a che fare tutto questo con il Pisa? Che è possibile che si verifichi il rinvio dei playoff. Il mancato pagamento dell’Irpef di novembre e dicembre infatti, oltre a una parte degli stipendi, porterà la dirigenza al tribunale federale entro il prossimo 29 aprile, a 30 giorni dalla comunicazione di deferimento. Qui si entra in un campo minato, poiché se arriverà una condanna al tribunale, i successivi due gradi della giustizia sportiva, ovvero la corte d’appello federale e il Coni, dovrebbero esprimersi prima del termina del campionato, previsto per il 19 maggio. Se la penalizzazione prevista dovesse influre sulla classifica sarà proprio la Figc e il Coni a dover decidere, se non arriverà la sentenza definitiva entro tale data, di poter far slittare i playoff a data da destinarsi, con il termine che non dovrebbe andare però oltre il 30 giugno, giorno previsto dal termine ufficiale della stagione 2022-23.

La sospensione del torneo per si ferma alla giustizia sportiva. Sarebbe infatti totalmente ininfluente a tal proposito, dopo i tre gradi di giudizio previsto, l’eventuale ricorso al Tar e al Consiglio di Stato. Anche se questi due organi dovessero dar ragione alla Reggina, se arriverà una penalizzazione, al massimo potrebbero optare per un risarcimento economico, come capitato al Chievo, quando arrivò il fallimento due anni fa, senza poter essere riammesso. La situazione si farà comunque ancora più intricata d’estate, perché la Reggina ha mancato anche la successiva scadenza, quella del 18 marzo, sempre a causa della richiesta di concordato al Tribunale di Reggio Calabria per la ristrutturazione del debito. Giustizia ordinaria e sportiva si intrecciano, ma a quel punto, a campionato concluso, si aprirebbe un’altra partita. Se la Reggina dimostrasse di aver ragione, non avrebbe problemi. Viceversa se dovesse aver torto, anche se la società sta rispettando i crismi della giustizia ordinaria, potrebbe arrivare anche l’esclusione dal campionato, a causa di tutte queste scadenze mancate per i vari pagamenti. A quel punto si arriverebbe a poter rinviare l’inizio del prossimo campionato, ma si tratterebbe di un’altra partita da giocare nei tribunali, sportivi e non. Per quanto riguarda i playoff della stagione attuale, i tre piani della giustizia sportiva, per scongiurare eventuali rinvii, dovrebbero operare entro 50 giorni, fermo restando che sul campo la Reggina, già in crisi di risultati, non esca dalla zona playoff a prescindere.