
di Saverio Bargagna
Batte, forte, sempre: slogan che avrebbe potuto coniare questo Pisa. Stende gli avversari a ripetizione come Muhammad Ali sul ring; dimostra una solidità granitica anche nei momenti più tosti e, soprattutto, vince sempre. Se non proprio sempre, ci va molto vicino. Tre settimane fa il direttore sportivo Claudio Chiellini disse che: "i primi conti si sarebbero fatti all’arrivo della sosta per le Nazionali". Il momento è giunto e la bilancia del Destino pende da una parte soltanto: quella nerazzurra. Al netto del risultato del Brescia questo pomeriggio, la compagine di D’Angelo allunga ancora il vetta. Oggi, aprendo il giornale, la classifica è statuaria: quattro lunghezze di comporto dalla seconda; cinque sulla terza, nove punti di margine sulla zona playoff. Secondo miglior attacco, difesa meno battuta.
La Reggina si è opposta a tale strapotere e, per larghi tratti del match, l’esito della sfida dell’Arena è rimasto appeso agli umori della sorte. Poi il Pisa ha vinto mostrando una modalità inedita. Prima ci ha messo lo zampino la buona stella trasformando il cross di Birindelli in un autogol di Cionek; quindi Lucca si è messo in proprio e ha spaccato il match conquistandosi un rigore che poi ha trasformato e chiuso la questione. Nel contesto generale, forse, il Pisa è parso più affaticato e un tono meno brillante di altre occasioni: ma qualcuno, per caso, vuol alzare un dito per protestare o criticare? La fase difensiva ha condotto la solita partita di imperio e quando Caracciolo e Leverbe (ancora sontuoso) hanno abbassato la guardia ci ha pensato Nicolas a metterci una pezza. La parata alta da pochi centimetri certifica quanto vanno dicendo le classifiche da qualche giorno a questa parte: oggi è il numero uno della categoria.
Tutto perfetto? Sì. Forse è la prima volta che possiamo affermarlo senza indugi: ciò che sta avvenendo è inatteso e, per certi versi, irripetibile. La squadra di D’Angelo sta dominando il campionato e contro la Reggina ha mostrato tutti i suoi perché. Ancora una volta Gucher e soci sono partiti alla grande e hanno trovato un gol fortunato sul cross di Birindelli deviato da Cionek. Poi i calabresi sono usciti bene, mostrandosi pericolosi, ma mai comunque in grado di mettere alle corde i nerazzurri. Così le occasioni si moltiplicano su un fronte quindi subito dopo sull’altro. La ripresa dura soltanto 23 minuti. Poi Lucca mostra che la serie B gli sta stretta: si fa abbattere in area dopo una gran giocata facendo perdere la testa alla Reggina. Il portiere Micai colpisce con una manata al volto Birindelli e termina la propria partita in anticipo. Lucca, dal dischetto sigla e chiude la questione. Rimane solo da strozzare l’urlo di gioia in gola sul palo colpito da Beruatto.
Si torna in campo il 16 ottobre, ancora contro dei calabresi: stavolta a Crotone. Inizierà il secondo atto di questo girone d’andata che, per ora, ha scritto forse la pagina migliore degli ultimi trent’anni di storia. Nessuno ha voglia di cambiare libro e neppure trama: i protagonisti sono vincenti, l’intreccio incerto, ma poi alla fine gli "eroi" vincono sempre. Manco fosse una scenografia scritta da Walt Disney.