‘Jolly’ Piccinini: debutto col turbo da titolare

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La prima volta non si scorda mai. E siamo pronti a giurare che il 21 novembre 2021 per Gabriele Piccinini diventerà una di quelle date da ricordare, con dovizia di aneddoti, anche quando sarà seduto di fronte al camino di casa con i nipoti seduti accanto. Perché dopo aver disputato 68 partite in Serie D e qualche scampolo di gara in Serie B, due giorni fa per il prodotto del vivaio della Reggiana è arrivata la consacrazione con la prima maglia da titolare in cadetteria. Una prova totale per Piccinini, che in ottanta minuti ha messo in mostra tutto il suo bagaglio tecnico e tattico: partito come mezzala destra nel centrocampo a tre disegnato da Luca D’Angelo, ha concluso la serata da esterno destro di una mediana a quattro.

Tutto questo senza mai alzare il piede dall’acceleratore: corsa costante, pressione martellante sugli avversari e anche una buona dose di fisicità nei corpo a corpo con giocatori che, per sua stessa ammissione, "fino a qualche mese fa guardavo su Sky mentre giocavano in Serie A". Un doppio salto in alto che il jolly emiliano non ha ancora accusato e che, sarà per la spensieratezza con cui affronta gli avversari o per la naturale predisposizione a dare il 100% per i compagni di squadra, verosimilmente non accuserà mai.

Anche perché in panchina c’è un tecnico che con la stoffa di cui è "fatto" Piccinini ci ha abituato a cucire dei veri capolavori tattici.

Nei quattro campionati vissuti in nerazzurro D’Angelo ci ha proposto Alessandro De Vitis in tutti i ruoli e in tutte le "salse": è il modello dal quale l’allenatore pescarese parte per lavorare sui "tuttocampisti" a disposizione. Gabriele Piccinini è soltanto l’ultimo delle sue opere di alta sartoria.

M.A.