Il Pisa batte il Cosenza: 16,5 a 3,2

La differenza (in milioni) fra il monte ingaggi delle due compagini. La "classifica" ragionata dell’intera serie B

Il Pisa batte il Cosenza: 16,5 a 3,2

Il Pisa batte il Cosenza: 16,5 a 3,2

di Michele Bufalino

E’ stata pubblicata dalla Figc la lista di ciascun monte ingaggio delle 20 società del campionato cadetto per la stagione 2022-23, dal quale si possono evincere alcune interessanti riflessioni. Lo scontro di oggi, prima di tutto, appare come un Davide contro Golia poiché il Cosenza è la società che ha speso meno di tutte le altre, con 3 milioni e 265.897 euro, stessa esatta cifra del Cittadella che, da anni, è la mosca bianca di tutta la Serie B. Il Pisa invece ha visto aumentare il proprio monte ingaggi con 16 milioni 563.533 euro, risultando la sesta squadra a spendere di più sugli stipendi di tutto il torneo. La classifica di entrambe le società è in effetti quasi lo stesso riflesso di quanto è stato speso poiché i nerazzurri si trovano al quinto posto in graduatoria, mentre i lupi sono quartultimi.

Nessuna sorpresa su Genoa, Venezia e Cagliari, che si trovano ai primi quattro posti tra le società che hanno speso di più, ma possono beneficiare del paracadute economico per questo primo anno di Serie B. Il Genoa infatti ha un monte ingaggi di quasi 31 milioni di euro, di fatto praticamente il doppio di quanto ha spesso il Pisa e oltre 30 volte ciò che invece ha speso il Cosenza, mentre il Venezia e il Cagliari si trovano rispettivamente a quota 21 milioni e 19 milioni di euro.

Il Cagliari però si sta giocando le proprie carte nei playoff, mentre l’ex repubblica marinara sta sgomitando per salvarsi, dopo un’annata estremamente opaca, di fatto fallimentare nei risultati. Peggio del Venezia sta facendo il Benevento, al quinto posto con 18 milioni di euro di monte ingaggi, ma di fatto in piena zona retrocessione e senza paracadute economico dalla Serie A. Il Parma invece ha speso 26 milioni di euro, ma da anni è costantemente ai primi 3 posti come spesa e il trend è rimasto immutato, con oltre 150 milioni di euro di spesa complessiva nell’ultimo triennio, un salasso che fino a questo momento non ha ancora prodotto una qualificazione ai playoff, per la quale gli emiliani si trovano in corsa in questo momento.

Chi ha ottenuto invece ben più di quanto investito è, ad esempio, il Sud Tirol, ,con soli 6 milioni 100 mila euro di monte ingaggi e in piena lotta non solo per i playoff, ma anche per la promozione diretta. Spesa oculata anche per il Bari, con quasi 9 milioni di euro di monte ingaggi, in piena metà bassa. A sorprendere però è il Frosinone che, con soli 10 milioni 148.024 euro (decimo posto per monte ingaggi) sta di fatto ammazzando questo campionato senza lasciare nulla agli avversari. Fa discutere il ‘caso Reggina’, con il mancato pagamento dei debiti e dell’Irpef, con l’ottavo monte ingaggi del torneo, che consta di 12 milioni 667 mila euro. Bene anche il Bari, in piena lotta promozione con meno di 9 milioni di euro spesi, mentre il Brescia conferma il suo trend con l’ultimo posto in classifica e il quintultimo posto come monte ingaggi, con circa 6 milioni e mezzo di spesa.