La sfida. Retroguardia, cercasi equilibrio

Il Pisa ha mostrato una crescita offensiva ma ha ancora problemi difensivi. Gli errori non sono solo individuali ma derivano da problemi di comunicazione e copertura. La squadra punta a migliorare la difesa per le ultime partite della stagione.

Senza alcun dubbio il Pisa visto nel girone di ritorno ha dimostrato di essere molto più pericoloso e pronto rispetto a quello del girone d’andata. Dal punto di vista offensivo, la crescita è sensibile, con la squadra di Alberto Aquilani che ha trovato la via del gol in diciotto partite consecutive (quinto attacco del campionato). La coperta, però, sembra essere al momento ancora troppo corta: per una fase offensiva che macina gol (con anche gli attaccanti che hanno trovato più regolarmente la porta rispetto alle prime gare, grazie soprattutto all’innesto di Bonfanti), quella difensiva più volte ha fatto acqua (venticinque le reti subite nelle ultime quindici gare).

Calabresi, Caracciolo e Canestrelli hanno mostrato una buona affidabilità e compatibilità, essendosi dimostrati molto utili sia in fase di costruzione che in fase realizzativa, però più volte si sono ripresentati errori in fase prettamente difensiva che hanno condizionato la gara (si pensi alla sfida di Brescia). Attenzione però: non sarebbe corretto imputare le colpe ai singoli, piuttosto gli errori – come anche accaduto contro il Palermo – sono derivati dall’intera fase, di comunicazione con gli esterni e con una mediana che, con la coppia Esteves-Marin, probabilmente non garantisce la corretta copertura agli ultimi uomini. D’Alessandro nel ruolo di esterno a tutta fascia ha ribadito le sue doti atletiche e di dinamismo, facendo però dubitare in fase di copertura. Del suo spostamento da destra a sinistra, coperto quindi da Canestrelli, sembra averne beneficiato la squadra. Lo stesso Barbieri, uno dei giocatori più positivi della stagione nerazzurra, ha dimostrato di dover ancora crescere in fase di ripiegamento, non comparabili alla forza sprigionata in spinta. Dalla panchina sono arrivate risposte ambivalenti: per un Leverbe mai entrato a pieno nei meccanismi di gioco di Aquilani, c’è un Hermannsson che, quando chiamato in causa, ha sempre risposto presente. Per questo finale di stagione, però, l’obiettivo sarà quello di fare della difesa un’arma in più in queste ultime gare, grazie anche a un Nicolas in ottima forma, come dimostrato nelle ultime due uscite.

Lorenzo Vero

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