Gli alti e i bassi spingono a riflessioni

Il campionato appena concluso dai nerazzurri sarà ricordato a lungo come uno dei più ondivaghi disputati dal sodalizio nerazzurro nel corso degli ultimi vent’anni in tutte le categorie, professionistiche e non professionistiche. Alti e bassi, vette altissime e clamorosi crolli di risultati. Tutto in un’unica stagione in un ottovolante di emozioni. Dalla media di 0,33 punti a partita di Rolando Maran, passando alla media di 2,07 punti a partita di Luca D’Angelo nel periodo dei 14 risultati utili consecutivi che avevano consentito allo Sporting Club di raggiungere il quinto posto in classifica e di sognare addirittura l’aggancio alla zona diretta, fino al crollo verticale nel finale di stagione che ha portato a perdere contro il Frosinone, già promosso, e la Spal, già retrocessa, all’ultima giornata. Nonostante la partenza negativissima con l’ultimo posto dopo 6 partite che ha sempre storicamente portato alla retrocessione una squadra partita così male, il Pisa arrivò, al giro di boa, a quota 29 punti, a un solo punto dal Bari quarto e a 4 punti dal terzo posto, occupato dal Genoa, smentendo questa tragica statistica.

Poi un girone di ritorno con soli 18 punti su 19 partite con una media di 0.94 punti a partita, ovvero il terzo volto di questo Pisa Sporting Club. Nonostante questo, la media di Luca D’Angelo avrebbe portato, se l’allenatore avesse cominciato fin dall’inizio il campionato sulla panchina nerazzurra, a circa 53-54 punti in classifica che sarebbero corrisposti al settimo posto in graduatoria. La storia non si fa con i sé e i ma. I numeri infatti, a concludere l’analisi di queste tre anime nerazzurre, vedono nell’ultimissimo periodo il Pisa aver fatto anche peggio di inizio campionato con due soli punti nelle ultime 8 partite disputate e una media punti inferiore anche a quella di inizio campionato con 0,25 punti a partita, per una media da retrocessione diretta.

Nessuno infatti nelle ultime gare del girone di ritorno, ha fatto peggio della squadra di D’Angelo. La Reggina e il Venezia hanno infatti recuperato ai nerazzurri rispettivamente 11 e 13 punti per partecipare al posto dello Sporting Club ai playoff. Mai come quest’anno i numeri restituiscono un torneo incerto e ‘nevrotico’, sportivamente parlando, da parte del sodalizio nerazzurro. Un campionato che pone di fronte a tante riflessioni dirigenza e staff. Capire in fretta la situazione aiuterà a programmare al meglio la prossima stagione, ma perdere tempo prezioso potrebbe invece portare a inseguire ancora, stavolta senza l’alibi della finale persa un anno fa contro il Monza. Il Pisa infatti ora si trova in una situazione ideale e ha dalla sua un vantaggio temporale da non sottovalutare e, soprattutto, da non sprecare. M.B.

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