Com’è triste Venezia Anatomia di una crisi ... allo specchio

Tecnico nuovo, rosa fortemente rivoluzionata, nuovi innesti arrivati in larga parte da campionati esteri e una proprietà straniera intenzionata a realizzare investimenti cruciali per lo sviluppo sportivo ed economico del club. A un occhio poco allenato potrebbe sembrare la fotografia attuale del Pisa, invece rappresenta la realtà veneziana. Perché anche la società arancioneroverde, al pari di quella di via Battisti, sotto la guida del proprietario statunitense Duncan Niederauer ha deciso di dare una svolta internazionale al calcio in laguna. Dopo la retrocessione dalla Serie A la panchina è stata affidata al debuttante Ivan Javorcic e i risultati finora hanno sconfessato la decisione della dirigenza: il Venezia, insieme al Pisa, è la big più delusa e deludente dell’avvio di stagione. Gli arancioneroverdi hanno racimolato appena 4 punti in tre trasferte, rimanendo sistematicamente a secco nelle uscite casalinghe, ricalcando così il ruolino di marcia interno dello Sporting Club. Due squadre in crisi che, in particolare, quasi si specchiano quando si tratta di gestire il contraccolpo psicologico del gol subito: sia Pisa che Venezia, nelle prime cinque gare di campionato, hanno incassato almeno una rete dagli avversari; e ogni volta che raccolgono il pallone in fondo alla propria porta attraversano poi diversi minuti nei quali appaiono totalmente spaesati in campo. Quella di sabato prossimo al "Penzo" sarà quindi una sfida in cui la tenuta dei nervi, ancor più della qualità della manovra, farà la differenza. Javorcic, in misura decisamente maggiore di Maran, si gioca una fetta sostanziosa delle possibilità di conservare la panchina.

M.A.