SAVERIO BARGAGNA
Sport

Casale e quella voglia di Serie A: "Atalanta? Bene incontrare una big"

Eroe nerazzurro, al debutto all’Arena segnò contro il Napoli: "Mi auguro che il Pisa possa essere la sorpresa"

Pasquale Casale firma autografi sotto la Torre di Pisa

Pasquale Casale firma autografi sotto la Torre di Pisa

La Serie A è adesso. E già in città si respira quell’aria speciale che mancava da troppo tempo. Emozione, attesa, ricordi: tutto torna a mescolarsi nell’anima nerazzurra. A rievocarli c’è Pasquale Casale, firma di un’epoca che non scolorisce, protagonista della storica salvezza del 1982-1983 e autore di gol che hanno lasciato un segno profondo nella memoria dei tifosi. Con lui riemerge l’epopea di Romeo Anconetani e si apre la finestra sul presente, tra speranze, mercato e il nuovo viaggio nella massima serie.

"Rivedere i nerazzurri nel massimo campionato è qualcosa di speciale. E ora sono davvero felice: l’attesa, dopo tanti anni, è finalmente finita. Il mio pensiero vola subito agli anni di Romeo e alla nostra splendida salvezza in quel campionato del 1982-1983..."

Beh, allora giochiamoci subito il jolly. Se le dico 19 settembre del 1982 cosa mi risponde?

"Seconda giornata di campionato, prima all’Arena. Pisa-Napoli. 2 a 0 con doppietta del sottoscritto".

Da perderci la testa.

"Sì, mi ricordo tutto di quei giorni".

Prego.

"Prima del match a Napoli tutti mi fermavano. Mi dicevano: “Dai, ti vogliamo bene. Facciamo che segni un gol ma vince il Napoli 1 a 2. Va bene?”. E io rispondevo un po’ guascone: “Faccio una doppietta”".

E così andò.

"Ma lo sa che ancora oggi, dopo 40 anni, i napoletani si ricordano quella sconfitta? Mi rinfacciano ancora quei gol...".

Veniamo all’oggi. Che ne pensa di questo Pisa?

"Allora, in linea generale le squadre che mantengono l’ossatura della Serie B aggiungendo qualche giocatore di categoria sono destinate a fare bene. Sono convinto che con qualche rinforzo, in questo finale di calcio mercato, il Pisa potrà giocarsela per la salvezza".

Dove prenderebbe rinforzi?

"In attacco. In Serie A occorre qualità, non basta la buona volontà. E poi serve anche un po’ di esperienza".

Alla prima il Pisa affronta l’Atalanta di Juric.

"La verità?".

Certo.

"Bene. Per una neopromossa affrontare subito le squadre più forti è una fortuna".

Singolare. Perché?

"Se affronti le migliori ti confronti davvero con la categoria. Riesci, come a dire, ad avere subito la misura di chi sei e di che campionato ti aspetta. Se con l’Atalanta giochi bene allora cresci in entusiasmo e convinzione. Se, invece, le cose dovessero andare male almeno capisci subito quali sono i tuoi limiti e su quelli lavorare. Se invece hai subito scontri diretti...".

Che accade?

"Che se perdi contro una pari grado parti subito con l’handicap. Quindi, ben venga un avvio difficile".

Sperando di trovare un nuovo Casale che segna una doppietta...

"L’Atalanta di oggi è una big ma è ancora in fase di rodaggio. Per certi versi mi ricorda quel Napoli del 1982-1983...".

Quali sono le dirette concorrenti del Pisa?

"Le solite. Cremonese, Verona, Parma. Forse non il Lecce. Mi piace tanto Di Francesco, secondo me è un grande mister e prima o poi la sua carriera svolterà. Tuttavia...".

Cosa?

"Spero che il Pisa possa essere la rivelazione di questo campionato. La società è seria e impegnata. Bene pensare alla salvezza ma sono certo che questa società voglia confermarsi anche nella massima serie".

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