REDAZIONE PISA

Arrivederci Robert Gucher, capitano dei record

L’eroe di Trieste lascia dopo cinque anni e mezzo e 184 presenze. Va a Pordenone. Ma Pisa sarà sempre casa

Cinque anni e mezzo nel calcio sono un’enormità. Possono significare il cambiamento epocale degli orizzonti di una società, attraverso risultati di prestigio e partite che rappresentano pietre miliari nell’evoluzione del panorama che attende squadra, dirigenza e pubblico. In questo periodo, dal luglio del 2017 a ieri, uno dei testimoni e protagonisti assoluti della "rivoluzione nerazzurra" è stato Robert Gucher: 184 presenze in partite ufficiali, 13 gol segnati, 24 assist, una promozione in Serie B, due salvezze consecutive in cadetteria prima della sconfitta nella finale playoff per la Serie A. Un gigante, sul piano umano e morale e dal punto di vista sportivo: nell’estate di sei anni fa arrivò, a sorpresa, all’ombra della Torre per rilanciare dalla Serie C una carriera che a Frosinone gli aveva riservato soddisfazioni enormi, ma che poi era passata attraverso la delusione dell’esperienza di Vicenza. Fu amore a prima vista, vero, concreto e corrisposto tra il centrocampista austriaco, la città, la società e la tifoseria. Si è sporcato, Robert, è scivolato nel fango e nella polvere dei campi di provincia nel primo anno allo Sporting Club, conservando intatti il rispetto e la fiducia che il popolo pisano gli aveva accordato fin dal suo arrivo.

È diventato la bandiera e l’anima dello spogliatoio, Robert, ricevendo i gradi del capitano e guidando – sempre in prima fila, anche quando le soddisfazioni ancora stentavano ad arrivare – un’intera provincia a conquistare la Serie B nel tripudio di Trieste. E in Serie B ha dato tutto il meglio di sé, Robert, restando saldamente al suo posto anche quando da lontano qualche sirena cercava di catturarne le attenzioni. Pisa sempre, al primo posto, persino da "riserva di lusso" e "capitano non giocatore" nella passata stagione, quella del paradiso soltanto accarezzato e poi sfumato. È diventato pisano, Robert, confessando a più riprese tutto il suo amore per la città e la sua gente, con il sorriso semplice di chi sa che la sincerità e la serietà ripagano con moneta sonante. Arriverà anche il momento giusto per comprendere le motivazioni alla base della separazione in casa vissuta fino a ieri. Ma non ora: adesso rimangono le lacrime di gioia versate nei tanti giorni di vittoria e le emozioni vissute durante il viaggio. Pisa resterà sempre casa tua: a presto, caro Robert.

M.A.