
Pisa-Foggia (foto Novi)
Pisa, 9 giugno 2016 - "Cosa avrei dato per essere protagonista in campo in una finale come quella di domenica con la maglia del Pisa? Almeno metà della mia carriera senza problemi". Firmato Jacopo Balestri, 41 anni fra una decina di giorni, oltre 130 partite in serie A con le maglie di Modena, Torino e Reggina e più di 160 in B. Nato a Porta a Lucca, a due passi dall’Arena Garibaldi, il pallone come cuscino e la maglia nerazzurra a fargli da pigiama.
"Dov’ero domenica? Al mio posto in gradinata, che domande: in queste occasioni l’Arena diventa magica. Sono uscito dallo stadio pieno d’orgoglio per quello che abbiamo fatto sugli spalti e in campo. Credetemi, fiero di essere pisano".
E’ un fiume in piena Balestri, quasi inarrestabile. Le disquisizioni tattiche, però, possono aspettare. Moduli e schemi anche. «Non si parla solo di calcio, qui si va oltre: stiamo parlando di una città e di un popolo come ha capito benissimo Gattuso» dice Balestri, che il 17 giugno 2007, il giorno della finale play-off con il Monza che ha sancito l’ultima promozione in B dei nerazzurri, di mestiere faceva il calciatore professionista del Torino. «Ma anche quel giorno ero regolarmente al mio posto, allora in Curva Nord. E volete sapere chi era accanto a me quel giorno lì? Quel ragazzo che ora corre come un matto con la fascia di capitano al braccio, sì proprio Daniele Mannini. Festeggiammo insieme l’ultima promozione in B in Curva Nord, con dentro quella felicità e goduria che solo chi è innamorato di questi colori può capire». «Mannini è il mio capitano, sono fiero di lui».
Balestri lo ripete tre o quattro volte, una sorta di mantra. Quasi come se fosse un giocatore del Pisa: «Magari, ve l’ho detto: avrei dato qualunque cosa pur di giocare una partita così importante con quei colori addosso ma purtroppo non ne ho avuto la possibilità – racconta l’ex terzino di Modena e Torino –. Sono quello che sono sempre stato, ossia uno delle centinaia di tifosi innamorati del Pisa e proprio per questo dico che Daniele è il mio capitano e Gattuso il mio allenatore». Alla fine però se lo ricorda Balestri di essere stato anche uno dei calciatori pisani più importanti degli ultimi anni. E allora il suo piccolo appello lo lancia: «Daniele e gli altri lo sanno meglio di me, ma sarà fondamentale rimanere tutti quanti con i piedi ben saldi a terrà perché domenica scorsa abbiamo disputato una partita straordinaria, ma l’obiettivo non è stato ancora centrato: il Foggia è fortissimo e venderà cara la pelle. Ma ora sa che anche il Pisa può fargli parecchio male. L’accoglienza dello «Zaccheria»? Allo stadio farà sicuramente molto caldo, non solo dal punto di vista climatico. E’ giusto così data l’importanza della posta in palio, ma non sono troppo preoccupato: Gattuso ha costruito una squadra di gladiatori».