
Elena Marchetti
Pisa, 3 gennaio 2015 - Fare cultura e farla bene. Attraverso le pagine di un libro. Raccontando storie, scovando autori, creando sinergie tali che in poco tempo, tra bozze e copertine, è nata una vera ‘fabbrica’ di progetti. Un’avventura fatta di carta e inchiostro nella quale Elena Marchetti ha deciso di buttarsi poco più di un anno fa, partendo da un ‘perchè no’. Editor per numerose case editrici con tanta esperienza alle spalle, mamma multitasking, aveva già in mano (e nel proprio curriculum) tutto quel che serve per aprire e dare gambe a una piccola casa editrice. E lo ha fatto. Sfidando la crisi con la qualità.
Qual è stato il suo percorso prima di fondare Marchetti Editore (ww.marchettieditore.it)?
«Mi sono laureata in Scienze Politiche all’Università di Pisa e e ho seguito diversi corsi: comunicazione interculturale, redazione editoriale, impaginazione. Lo studio editoriale è nato nel 2015 e nel 2007 ho organizzato io stessa ho organizzato un corso per diventare redattori editoriali al quale hanno partecipato 30 ragazzi di cui 10 hanno concluso il percorso con uno stage nelle case editrici del territorio che ha aperto loro la strada per un vero contratto di lavoro”.
Poi il salto, con Marchetti Editore. Perchè?
«Come studio editoriale, già da diversi anni mi occupavo di tutto quello che viene prima della stampa (quindi editing, prefazioni, impaginazioni, copertine) e in realtà desideravo avere una cosa mia. Poter scegliere cosa pubblicare, incontrare e valutare autori , costruire ‘progetti che mi piacessero davvero. Ne è nata una casa editrice indipendente che investe sui propri autori e sul talento. Piccola ma con una vocazione precisa: fare libri che abbiano anima, cervello e bellezza. Anche dal punto di vista grafico».
I libri in catalogo in un anno sono già qualche decina, negli ultimi mesi sono nate tre nuove collane. Quanto è difficile per una piccola realtà navigare nel mondo dell’editoria, con una distribuzione sempre più al servizio dei big?
«Non facile, certo, ci vogliono energia ed entusiasmo. E la consapevolezza che una volta che un volume arriva sugli scaffali di una libreria il lavoro è appena iniziato. E’ da quel momento che si può cominciare davvero a ‘giocare’ creando ‘cose attorno ai libri’».
Ovvero?
«Non solo le classiche presentazioni, ma anche corsi di teatro, laboratori, incontri che mescolano arti e discipline diverse. l lettore va fidelizzato, conquistato passo dopo passo. Per la collana ‘Pulp’, dopo il primo titolo ‘Pisa connection’ di Simone Giusti, abbiamo già programmato almeno 4/5 uscite all’anno, per ‘A giro per Pisa’ - collana pensata assieme alle guide di City Grand Tour - abbiamo già un ‘piano’ di 16 volumi dopo il primo intitolato «Amore e potere in Kinzica» a partire dal quale si stanno svolgendo tour teatralizzati (il prossimo è il 16 gennaio). Altro esempio: il 20 gennaio alla Libroteca ‘C’era un Volta’ in lungarno inizieremo, per esempio, un corso di lettura ad alta voce che sarò tenuto da Daniela Bertini e Federico Meini sulla base di due nostri libri: ‘Il giardino di Boscofitto’ e ‘Tutto può capitare. A teatro’. Poi c’è la poesia con la nuovissima collana ‘In tutti i versi’...».
E i libri per bambini.
«Ai quali tengo davvero tantissimo. Sono una mamma e so cosa vorrei che mio figlio leggesse. E anche in questo caso conta la qualità: voglio fare libri che si distacchino in modo netto da ‘ciò che va di moda’, compreso per il tipo di illustrazioni. Quelle al computer ‘mi fanno freddo’. A me piacciono le illustrazioni fatte con olio di gomito».