Picchiata dal marito perde un occhio: “L’Asl non le passa le spese mediche’

L’appello di Gravili (Nodi d’amore): "Un caso grave". L’Azienda sanitaria: "Risolveremo"

Un ospedale

Un ospedale

Pisa, 21 settembre 2023 – Una storia di violenza e una battaglia per i diritti. Da qui l’appello del presidente dell’associazione "Nodi d’Amore" Giovanni Gravili. Alice, nome di fantasia, ha 39 anni, due figli e abita a Cascina.

Ha denunciato di aver subito violenza da parte del marito. Ora, si è rivolta all’associazione "che si occupa di disabilità a 360°", racconta il presidente, "per una grave mancanza da parte dell’Asl".

Il 5 marzo 2023 "La signora - ricostruisce ancora Gravili – è stata aggredita e picchiata dal marito dal quale aveva deciso di separarsi a causa dei maltrattamenti e delle vessazioni alle quali era quotidianamente sottoposta". Botte, il ricovero in ospedale, fino a perdere un occhio.

"E’ stata trasportata d’urgenza all’ospedale Cisanello e sottoposta a un intervento chirurgico all’occhio destro. Il 3 agosto è stata nuovamente sottoposta ad intervento chirurgico a Roma. Purtroppo, nonostante l’intervento dei sanitari ad Alice è stato asportato l’occhio destro".

"E’ stata quindi applicata una protesi oculare temporanea con indicazione da parte degli specialisti che entro il 15 settembre, a distanza di 12 giorni dall’intervento di applicazione della protesi, avrebbe dovuto affrontare una nuova operazione per la protesi oculare definitiva, per scongiurare potenziali infezioni". Considerata la particolarità dell’intervento e i costi che ne derivavano, la signora "si è rivolta all’Asl per la prestazione medica a carico del Servizio sanitario nazionale, allegando la documentazione". Ma ha ricevuto "un diniego".

Quindi, la donna ha chiamato l’associazione "Nodi d’Amore". Ancora Gravilli: "Oltre a profondere il nostro impegno come associazione per vedere riconosciuta la prestazione medica a carico del Sistema sanitario nazionale, denunciamo con forza il diritto negato.

Non solo ha subito violenza, ma anche il mancato riconoscimento della violenza subita da parte delle istituzioni: l’Asl dovrebbe accollarsi interamente le spese e mostrare vicinanza a questa donna". La signora sarà d’ora in avanti seguita legalmente dall’avvocato Emanuela Bellante.

L’Asl, interpellata su questo caso, e messa in contatto con l’associazione proprio da La Nazione, "si sta ora confrontando con i vertici dell’associazione – spiegano dall’Azienda sanitaria – e sta ricostruendo l’accaduto anche attraverso i nostri uffici per capire che cosa è successo. Ci scusiamo con la signora per come sono andati i fatti fino a ora. Risolveremo la questione quanto prima".

Antonia Casini