
di Gabriele Masiero
PISA
Ha il sapore del messaggio in bottiglia quello che il documentarista e storico del cinema Luca Martera e la studiosa di storia toscana Chiara Re hanno lanciato, attraverso La Nazione, per trovare l’ultimo film girato negli stabilimenti cinematografici Pisorno di Tirrenia, con l’obiettivo di realizzare un libro e un documentario sulla vicenda: si tratta di "Piazza San Sepolcro" del regista Giovacchino Forzano, girato tra marzo e agosto 1943. "E’ l’ultima pellicola di propaganda fascista di cui si ha documentazione – ricorda Martera – e chiunque avesse informazioni può scriverci una mail all’indirizzo [email protected].
Gli attori scelti erano i divi di allora: Osvaldo Valenti e Vivi Gioi (l’anglo-livornese Vivienne Trumpy), Ermete Zacconi e Gualtiero Tumiati, marito della pittrice inglese Beryl Hight e padre dei giornalisti Peter e Paul. Ma c’erano anche l’esordiente Rossano Brazzi e i caratteristi Guido Notari e Carlo Romano. Dopo l’8 settembre, Forzano spostò la sede di Pisorno a Montecatini Terme durante i mesi della Repubblica di Salò e concluse il montaggio al Cinevillaggio di Venezia per mostrare il film in visione privata ai gerarchi repubblichini. Gli stabilimenti di Pisorno furono, invece, occupati dai tedeschi dell’organizzazione Todt, che avevano come referente italiano Enzo Oriolo, genero proprio di Forzano, che rientrò in possesso degli stabilimenti solo nel 1950 grazie al risarcimento dei danni di guerra previsto dal Piano Marshall e cercò di far uscire "Piazza San Sepolcro" rimontandolo con il nuovo titolo "Cronaca di due secoli ovvero gli Stati Uniti d’Europa", ma nel 1954 la commissione censura ne bocciò la visione e dopo alcuni anni il film è stato ufficialmente ritenuto perduto. Ma Martera non è d’accordo e da mesi sta dando la caccia alla pellicola scomparsa.
"Siamo alle prese - osserva il documentarista – con una una complessa indagine storico-giornalistica tra archivi pubblici e privati, biblioteche e cineteche in Italia e all’estero. I nipoti di Forzano (Rita e i fratelli Giurato, Luca, Flavio e Blasco) non hanno saputo fornirci informazioni utili e poiché mancano ancora diversi tasselli per completare il puzzle, chiediamo a tutti i toscani (a cominciare dagli eredi degli artisti e delle maestranze coinvolte nella pellicola) a contattarci per fornirci informazioni o ricordi, anche relativi al contesto storico di Tirrenia e degli stabilimenti Pisorno tra il 1940 e il 1945, con particolare riferimento alla lavorazione del film, ma anche sulla figura di Forzano e la sua adesione alla massoneria (loggia Lucifero di Firenze), all’eventuale conferma dell’impiego di maestranze ebraiche a Pisorno durante le leggi razziali e loro protezione successiva nella villa ‘La Perticaia’ di Serravalle Pistoiese. Chiediamo inoltre conferma del fatto che Forzano e tutta la sua famiglia rischiarono di essere fucilati dai partigiani e che salvarono la vita grazie alla testimonianza di altri partigiani e sulla presenza di sudafricani tra la fine del 1942 e l’estate del ‘43 a Capannori e Colle di Compito, che forse presero parte al film come comparse".