REDAZIONE PISA

Un questionario anonimo per far emergere i soprusi

Non Una di Meno sul caso dei prof sanzionati per condotte inappropriate

Un questionario anonimo per far emergere i soprusi

Il collettivo "Non Una di Meno" interviene sul caso che in questi giorni ha travolto l’Università di Pisa con i due docenti sanzionati per condotte inappropriate verso alcune studentesse. Il movimento transfemminista ha pubblicato un post sulla propria pagina Instagram, in cui prende posizione rispetto a quanto accaduto nell’ateneo pisano: "Queste storie ci indignano ma non ci sorprendono. L’università non è incolume dal sistema di potere gerarchico su cui si struttura la società patriarcale, razzista e classista in cui viviamo. L’ambiente universitario si fonda su saperi che vogliono riprodurre una società, e una visuale su questa, omogenea e omologata. Un luogo dove la violenza, sotto varie forme, può agire indisturbata, tutelata dal potere derivato dal proprio ruolo". Prosegue poi il post: "Vogliamo esprimerlo chiaramente: questa vicenda non è slegata dai vari fatti di cronaca che giornalmente apprendiamo, inserendosi perfettamente in un contesto che ci narra di un susseguirsi irrefrenabile di femminicidi, di sentenze di tribunali che riteniamo oscene e pericolose e di stupri di gruppo per affermare il proprio valore. Questo è quanto avvenuto a Palermo, ad opera di ragazzi fra i 17 e i 20 anni. Questa per noi è la conseguenza più diretta, l’ultima in ordine di tempo, della formazione violenta e patriarcale a cui ci educano. Gli stupratori di Palermo non sono ‘mostri’ come vengono dipinti, ma ragazzi figli sani del patriarcato". Infine, Non Una di Meno comunica la creazione di un questionario anonimo (link: https:docs.google.comformsd1MYHjGArp_7LIGiqbsLleW5uYrj26FuCajfO_02ETQIedit) compilabile da chiunque, esigenza che si è rivelata necessaria dopo vari momenti di confronto tra i vari studenti e studentesse: "Quest’anno abbiamo iniziato a condividere le nostre riflessioni, attraversando vari luoghi all’interno dell’Ateneo pisano, e cogliendo in queste occasioni, nei racconti e nei silenzi che ci hanno restituito, la consapevolezza di vivere luoghi di manifesta violenza. E mentre UniPi sanziona con richiami i suoi docenti profittatori e molestatori, noi continuiamo a raccogliere e accogliere le tante voci e i tanti silenzi rimasti finora inascoltati, perché insieme ci difendiamo e annulliamo vergogne e paure".

Giulia De Ieso