Aveva tentato un furto all’alba, è stato assolto in questi giorni per "tenuità del fatto". Era finito in manette appena spuntato il sole, l’estate era all’inizio. Quando era stato raggiunto dai militari, aveva già sciolto le cime. L’uomo, 68 anni, originario della Birmania, era stato arrestato a metà giugno. Un fatto accaduto al porto turistico di Marina di Pisa. Era stato il personale dello scalo di Boccadarno ad accorgersi del colpo (tentato). Erano le 6 circa, quando il 68enne era salito a bordo di una barca da 20 metri che si trovava ormeggiata nel porto turistico, aveva lasciato gli ormeggi e si era allontanato dal molo senza però accendere il motore, forse per non fare rumore. Ma era stato comunque visto e fermato. Senza l’uso del motore l’imbarcazione a vela non è facile da governare in fase di uscita dal Porto.
A quel punto, è stato contattato il 112, il numero unico di emergenza (Nue), il cui centralino ha girato la telefonata ai carabinieri che sono arrivati sul posto. I militari hanno arrestato l’uomo già conosciuto a Pisa. Sempre durante la stessa mattina si era tenuta la direttissima nel tribunale di Pisa. Il pubblico ministero titolare era Sisto Restuccia, in aula Mariangela Mosca. L’udienza si era svolta davanti al giudice Giovanni Zucconi.
Difeso dall’avvocato Barbara Druda del foro di Pisa, era stato liberato in attesa del processo. Nel frattempo aveva ricevuto una misura, l’obbligo di dimora: ha precedenti di polizia - è stato ricostruito dagli investigatori - ma al momento nessuna condanna. La barca, un veliero del valore di 120mila euro, era stata restituita al proprietario. Quindi, la discussione dell’abbreviato. L’uomo, anche in questa fase è stato tutelato dall’avvocato Druda: è stato assolto.
An. Cas.