
di Gabriele Masiero
"Per i commercianti, abbiamo deciso di esentare da aprile fino al 31 dicembre il canone del suolo pubblico per tutti i pubblici esercizi che avevano già ottenuto una riduzione da parte dello Stato per i primi tre mesi del 2022. E’ una scelta politica della Giunta che ha investito per questa operazione 500mila euro dal bilancio comunale". Lo afferma il sindaco Michele Conti annunciando dunque il via libero a tavoli e gazebo per i locali fino alla fine dell’anno in tutta la città, andando incontro alle richieste delle associazioni dei commercianti. La misura, che dopo la dichiarazione di fine dello stato d’emergenza da parte del governo lo scorso 31 marzo, era stata prorogata fino al 30 giugno ora è stata votata all’unanimità dal consiglio nella seduta dedicata al Bilancio e prolungata fino al 31 dicembre. "Anche noi - sottolinea il capogruppo del Pd, Matteo Trapani - avevamo chiesto la proroga dell’esenzione fino al 31 dicembre. Lo abbiamo fatto ascoltando anche le richieste delle associazioni, abbiamo chiesto pubblicamente di prorogare l’esenzione – come già fatto da altri comuni – così da aiutare concretamente il rilancio del nostro tessuto imprenditoriale dopo il difficile periodo pandemico. Serve però un controllo sull’utilizzo del suolo tutelando sia esercenti che residenti". Esultano Confesercenti e Confcommercio. La prima definisce "la sospensione del canone un’ottima notizia: un risultato frutto del forte lavoro di squadra fatto dalla nostra associazione insieme ovviamente all’amministrazione che ha interpretato le richieste che venivano dagli imprenditori".
Ma Luigi Micheletti, presidente area pisana di Confesercenti Toscana nord, aggiunge: "Adesso ci auguriamo anche un ulteriore sforzo rivolto al suolo pubblico dei mercati". Secondo il direttore di Confcommercio, Federico Pieragnoli, è "un provvedimento fondamentale per la tenuta di bar, ristoranti, locali e affini, perché gli effetti del Covid sono ancora fortissimi, l’aumento dei costi di materie prime e tariffe energetiche sono esorbitanti, gli scenari economici dei prossimi mesi sono tutt’altro che stabili e rassicuranti". "Dopo Lazio e Lombardia, la Toscana con una saldo negativo di mille imprese della ristorazione in meno -nel 2021 - osserva Alessandro Trolese, presidente provinciale della Fipe Confcommercio - è la terza peggiore regione italiana, con una variazione percentuale del -5,6%, valore molto superiore rispetto alla media nazionale ferma al -4,8%". Sostenere le nostre imprese vuol dire salvaguardare soprattutto il lavoro giovanile e quello femminile, perché il 40% dei nostri dipendenti ha meno di 30 anni e il 62% meno di 40, mentre la componente femminile è determinante e rappresenta il 50% della forza lavoro".