"Stop al mio monologo sulla carica ai ragazzi"

La censura di Antonio Scurati e Nadia Terranova da parte della Rai rivela una tendenza preoccupante. Entrambi hanno affrontato il tema della violenza contro i giovani manifestanti, denunciando abusi di potere e chiedendo giustizia.

La censura di Antonio Scurati, il giornalista e scrittore che avrebbe dovuto tenere su Rai 3 un breve monologo sul 25 aprile, ha scoperchiato il vaso di Pandora. Anche la scrittrice Nadia Terranova, vincitrice del Premio Strega Ragazze e Ragazzi nel 2022 insieme a Mara Cerri, che doveva realizzare un monologo sugli eventi di Pisa del 23 febbraio nella trasmissione ‘Che sarà’, è stata censurata dalla Rai. Terranova avrebbe parlato delle manganellate agli studenti dei licei pisani che si organizzarono in un piccolo corteo per chiedere la pace in Medioriente. "Esprimo la mia solidarietà ad Antonio Scurati - scrive la scrittrice -. So bene cosa si prova: il mio monologo sulle cariche dei poliziotti ai ragazzini che protestavano per la Palestina era stato cancellato dalla Rai circa un mese fa". Terranova ha poi deciso di pubblicare l’intero monologo. Ecco il testo: "Uno sparviero, dopo aver ghermito un piccolo usignolo variopinto, lo trascinò in alto fra le nubi, e quello, trafitto dagli artigli ricurvi, piangeva di dolore". Allora lo sparviero gli disse: "Infelice, di che ti lamenti? Sei preda di uno più forte di te; dove ti porto io, tu andrai, anche se canti; ti divorerò o ti libererò a mio piacere. Stolto è chi combatte i più forti: non riporterà alcuna vittoria e, oltre al danno, dovrà subire la beffa. Il potere è innanzitutto fisico: il più forte tiene in scacco in più debole". "La Hybris - continua il monologo - è stata la più disdicevole delle violazioni: abusare di una carica era un peccato disonorevole, la rivelazione dell’incapacità di essere all’altezza del proprio ruolo. Il dovere dell’uomo che governa è ergersi al di sopra degli istinti e delle passioni. Nella Politica di Aristotele i comportamenti che i tiranni devono evitare sono due: percuotere i sudditi e abusare della loro giovinezza".

Il monologo si chiude con le parole della madre di uno dei ragazzi percossi: "A me delle scuse importa poco. Voglio che queste cose non succedano più. Un’amica di mio figlio è rimasta in osservazione per un trauma cranico, un altro è stato colpito all’addome e aveva sangue nelle urine, si temeva un’emorragia interna. Stiamo parlando di ragazzini, li hanno curati in pediatria".