
"Siamo di gran lunga la provincia leader per numero di startup e brevetti e lo si deve al rapporto positivo tra industria e università: su 312 startup e piccole e medie imprese innovative della Toscana nord ovest, ben 200 sono nella nostra provincia, con un aumento del 56% negli ultimi 10 anni". Snocciola i dati con orgoglio il presidente dell’Unione industriale pisana Andrea Madonna (foto in alto), che aggiunge una riflessione tutt’altro che irrilevante: "Un recente studio europeo sull’attrattività delle regioni italiane per i giovani mostra una Toscana che ancora riesce a difendersi e dentro la quale Pisa brilla perché attrae giovani in cerca di una formazione universitaria e post-universitaria di alto profilo e di opportunità lavorative".
Perché questo aspetto è così importante?
"Perché si riflette nel dato relativo all’aumento di start-up, imprese digitali e numero di brevetti, che sono segnali di grande dinamicità e vivacità".
Sono positivi anche i dati sull’occupazione, eppure il reperimento di manodopera specializzata resta molto complicato.
"Da anni siamo impegnati in azioni concrete di contrasto a questo fenomeno potenziando i rapporti tra aziende, scuole, università e centri di ricerca per aumentare la consapevolezza degli studenti delle opportunità lavorative e formative offerte dal territorio".
Che ne pensa della fusione delle Confindustrie di Livorno e Firenze? Pisa rischia l’isolamento?
"Non giudico le scelte altrui, ma non sono contrario a prescindere. Credo che per certe decisioni serva l’omogeneità di territori, ma anche interessi economici e industriali. La provincia di Pisa conferma la propria eccellenza in vari settori importanti della manifattura (due ruote, componentistica automotive, farmaceutico, concia e calzature, digitale e start up innovative). Conta il metodo con cui maturano determinate scelte: deve rispondere prima di tutto a una logica che sia di reale interesse e vantaggio per le aziende che rappresentiamo e che tenga conto dell’aspetto territoriale e della affinità di obiettivi. Altro che isolamento, negli ultimi 3 anni abbiamo registrato un incremento del 35% di nuove associate".
Gab. Mas.