MICHELE BUFALINO
Cronaca

Stadio e polemiche: "Più collaborazione tra istituzioni e club per risolvere i problemi"

La posizione del Pisa Sporting Club sull’accesso all’Arena Garibaldi "Sono emerse le problematiche nell’affluenza degli spettatori che hanno privato la nostra squadra del sostegno del pubblico".

Stadio e polemiche: "Più collaborazione tra istituzioni e club per risolvere i problemi"

Raffica di botta e risposta sul complicato tema della sicurezza all’interno dello stadio pisano. Dopo la risoluzione dei problemi legati alla gradinata da parte del Comune di Pisa erano stati i tifosi a denunciare disagi al prefiltraggio durante Pisa-Ascoli di sabato scorso, stigmatizzando in alcuni casi anche l’operato delle forze dell’ordine. A sua volta la Questura aveva risposto direttamente ai supporter nerazzurri offrendo alcuni spunti di riflessione sull’incolumità dei tifosi, sugli accessi abusivi e invitando anche a una collaborazione tra tifo e società per la normalizzazione delle procedure di afflusso.

Ieri invece è stata la volta del Pisa Sporting Club che si è schierato con i tifosi, esprimendo "le proprie perplessità e le proprie preoccupazioni per quanto accaduto e per i riflessi che ne sono derivati e che, come sempre, finiscono per danneggiare il club". Il Pisa, chiamato in causa dalla stessa Questura sulla sicurezza nell’impianto, ha voluto ribadire di essere "da sempre allineata al rispetto delle regole e delle norme previste e di offrire la massima sicurezza ai propri tifosi". La proprietà pisana ha inoltre sottolineato una tardiva collaborazione tra istituzioni e autorità: "Molte delle problematiche emerse negli ultimi tempi - scrive il Pisa nel suo comunicato - se affrontate in anticipo dalle Istituzioni e dalle autorità con il coinvolgimento della Società, avrebbero potuto evitare l’insorgere delle situazioni critiche all’origine dei disagi per i nostri tifosi e dei rilevanti danni economici per il nostro club" auspicando di poter aprire "da subito un periodo di maggiore collaborazione tra istituzioni e club e di più adeguata sensibilità". Il Pisa, che da bilancio spende ogni anno tra i 25 e i 30 milioni di euro "ha investito valori importanti per permettere a questa città di recitare un ruolo significativo nel calcio - prosegue la società nerazzurra - Ci siamo trovati invece, sin dal momento del nostro arrivo, a dover superare ostacoli e inibizioni che venivano frapposti allo svolgimento normale della nostra attività e che non erano mai stati generati nei riguardi delle precedenti proprietà".

Problemi significativi che hanno generato numerose limitazioni. Per la società il punto più basso è stata "la chiusura per motivi di sicurezza della gradinata che sarebbe potuta essere evitata con gli opportuni controlli periodici delle istituzioni e con le adeguate manutenzioni necessarie", prosegue nel comunicato il Pisa che chiama in causa anche il Comune. A tal proposito il Pisa evidenzia che "il Comune, come proprietario dello stadio, potrà poi assicurare alla nostra società la fruizione di un impianto sempre in regola con le norme e con i servizi di accesso, un impianto improntato alla massima funzionalità", spingendo Palazzo Gambacorti a intervenire per quanto di sua competenza. Infine la società nerazzurra difende a spada tratta i propri supporter: "Sono emerse le problematiche nell’accesso degli spettatori che mai prima d’ora si erano manifestate e che hanno privato la nostra squadra del sostegno del pubblico" conclude la società, definendo i tifosi come "un esempio di comportamenti disciplinati e civili" e rendendosi disponibile "a partecipare con le Istituzioni e le autorità alla soluzione dei problemi".