Il sindaco Michele Conti sta mettendo a rischio il futuro dei servizi sociali della città con una decisione che definire irresponsabile sarebbe riduttivo. Nonostante lo studio da lui stesso commissionato abbia dimostrato che sarebbe una follia tornare alla gestione diretta dei servizi sociali, il primo cittadino continua imperterrito sulla sua strada, anteponendo una promessa elettorale alla tenuta dei servizi essenziali per la cittadinanza.
Il capogruppo del Pd, Matteo Trapani, attacca l’amministrazione che non ha partecipato all’assemblea dei soci dell’altro giorno facendo così saltare l’aumento della quota capitaria deliberata dal consorzio. "In un contesto in cui i servizi possono essere garantiti solo attraverso economie di scala e mettendo insieme le risorse - aggiunge il capogruppo dem - Conti decide di distruggere un sistema funzionante senza alcuna logica se non quella della propaganda politica. A rendere ancora più grave questa situazione è il fatto che il Comune deve ancora molti soldi alla Sds, fondi che non ha mai versato nonostante l’abbia presieduta per anni. Un debito che pesa sulla sostenibilità dei servizi e che rende ancora più assurda la decisione di smantellare l’attuale sistema senza un’alternativa credibile".
Infine, Trapani ricorda che "Conti non ha mai dichiarato di voler uscire dalla Società della Salute: al contrario, nel Documento Unico di Programmazione, aveva inserito tra le priorità il rafforzamento de consorzio, mostrando un’incoerenza totale tra ciò che prometteva e ciò che sta facendo oggi". La mancata partecipazione di Pisa all’assemblea dei soci, secondo i consiglieri comunali de La città delle persone (Paolo Martinelli, Gianluca Gionfriddo ed Emilia Lacroce), "procura un danno ai pisani ed è la conferma del disegno cinico sulla pelle dei più fragili che questa giunta ha di mettere in difficoltà quella Società della Salute, che sta garantendo prestazioni essenziali, da cui ha dichiarato di voler uscire".
Una scelta, aggiunge la lista di opposizione, "che ci lascerà soli ad affrontare la crisi e le sue conseguenze socio-sanitarie e socio-assistenziali, oltre che mettere in difficoltà i servizi e i cittadini di tutti i comuni dell’area pisana, per questo da tempo stiamo contrastando in consiglio e commissione questo disegno dannoso".
"Ora però - concludono Martinelli, Gionfriddo e Lacroce - serve una mobilitazione della città e non solo, del terzo settore, delle istituzioni, dei sindacati, delle forze sociali per far capire l’impatto di queste decisioni folli e le ricadute che avranno sulla città, sulle persone più fragili, sui lavoratori e sui servizi e per chiedere con una voce sola un netto ripensamento: Conti, Bonanno, Porcaro e la destra si fermino".