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"Scusi, dov’è l’ascensore per la Torre?..."

Luca Ceccarelli, guida di Piazza dei Miracoli, ci racconta le castronerie dei turisti. Non solo stranieri

"Scusi, dov’è l’ascensore per la Torre?..."

"Scusi, dov’è l’ascensore per la Torre?..."

di Antonia Casini

PISA

Cosa non vedono i suoi occhi, ma soprattutto che cosa odono le sue orecchie, da "pizza Tower" al "Museo delle sinfonie". Luca Ceccarelli, una laurea in Lettere moderne indirizzo storico artistico, nato e cresciuto all’ombra di quel campanile tanto bisfrattato, racconta le castronerie dei turisti.

Come ha cominciato ad accompagnarli?

"Iniziai con una cooperativa che lavorava per l’Opa (l’Opera della primaziale) che faceva accoglienza e sorveglianza. Parlando con le guide, qualcuna mi disse, ’tu che hai un titolo di studio specifico, perché non provi a dare l’esame per l’abilitazione?’".

E a quel punto?

"C’erano due strade, quella privata costosa o tramite la Provincia. Scelsi quest’ultima e superai l’esame ottenendo il patentino di guida di piazza dei Miracoli. Da allora ho accompagnato italiani e stranieri, soprattutto inglesi e giapponesi".

Chi le spara più grosse?

"Gli italiani e in generale gli europei sono quelli che mi sconvolgono di più".

Qualche esempio?

"Un signore distinto, mi ha chiesto se Galilei abitava nella Torre e da lì lanciava oggetti. Due ragazzi sulla 20ina indicando Livorno, mi hanno domandato: ’Laggiù c’è il porto di Firenze?’. Quando sono in alto cercano l’oceano e i monti pisani si trasformano... nelle Alpi. Una coppia francese sosteneva che il Duomo era di recente costruzione perché ’non c’era 50 anni fa’".

Domande che potrebbero fare i bambini...

"Che invece a volte sono quelli che danno spunti eccezionali, soprattutto alle mostre. non avendo sovrastrutture, hanno interpretazioni genuine delle opere".

Insomma, vittima principale delle curiosità e delle teorie più assurde, soprattutto la Torre Pendente.

"Un signore indiano fu quasi offeso quando gli risposi che no, non c’era l’ascensore sulla Torre. Altri desideravano bar o ristoranti sulla sommità o mostre all’interno. Oppure chiedono se c’è una cripta. C’è chi ipotizza che il campanile fosse un faro, un deposito di grano o che sia stato costruito storto apposta oppure che Pisa sia un quartiere di Firenze. Ora c’ho fatto l’abitudine, ma all’inzio raccontavo tutte queste versioni a casa, agli amici e non ci credevano".

Richieste per foto particolari?

"Più che altro a volte mi chiedono 20-25 scatti, ma io sarei lì per guidarli, non immortalarli, sono paziente".

E il mueSo della.... Sindone?

Sorride. "Sul Museo delle Sinopie mi è stato detto di tutto. E’ stato risoprannominato ’delle sincopi’, delle ’sintonie e delle ’sinfonie’".