Pisa, 8 giugno 2015 - Resta un mistero la scomparsa di Roberta Ragusa, vicenda dalla quale è uscito il marito, Antonio Logli, prosciolto dall'accusa di omicidio e occultamento di cadavere. Ora, torna a parlare il testimone chiave dell'accusa, Loris Gozi, in una lettera affidata al suo legale Antonio Cozza. "Quello che ho detto ai carabinieri sui fatti di cui sono stato testimone la notte della scomparsa di Roberta Ragusa è la verita'".
"Nei miei racconti all'inizio non ho detto tutto perché la mia famiglia, che è di etnia sinti e non vede di buon occhio la collaborazione con le forze dell'ordine, desiderava che rimanessi fuori da questa vicenda. Come ho spiegato, però, la mia coscienza ad un certo punto mi ha indotto a riferire ai Carabinieri, al pm e poi al giudice quanto avevo visto e sentito quella notte, senza nascondere o tacere nulla". Gozi ribadisce poi di aver parlato "di questi fatti anche in alcune trasmissioni televisive, ma ciò soltanto perché volevo tenere alta l'attenzione sulla scomparsa della signora Ragusa, non certo per avere visibilità mediatica. Non spetta a me commentare la decisione del giudice, che ha prosciolto Antonio Logli; io so di aver detto tutta la verità e, se mi volessero ascoltare di nuovo, sono pronto a sottopormi un'altra volta all'esame testimoniale perché non ho nulla da temere e perché è giusto che Roberta Ragusa - conclude - abbia giustizia".