Rissa in condominio con spranghe e coltelli, tutti assolti

Pisa, nel dibattimento non è emersa la prova dei fatti

Tribunale di Pisa

Tribunale di Pisa

Pisa, 20 aprile 2018 - La lite in condominio, secondo l’accusa, sfociò in rissa. Ma alla fine sono stati tutti assolti in quanto  è mancata la prova del reato. E dire che il copione che ha portato cinque rumeni a processo, componenti due nuclei familiari, era ben farcito di dettagli cruenti: un vero e proprio scontro tra moglie e mariti, figlio compreso, a suon di pugni, sprangate e coltellate. Infatti i carabinieri di porta a mare sequestrarono anche una spranga da 75 centimetrici e un coltello da cucina di 29 centimetri.

Il tutto era scoppiato per un diverbio sul rifacimento del tetto condominiale  in via Aldo Moro a Pisa e per il fatto che gli operai, per salire, avrebbero dovuto passare da un appartamento. Qualche giorno prima della rissa c’era stato - secondo quanto hanno appurato le indagini - un primo screzio, con parole forti e qualche minaccia. Non è ecsluso che a tutto questo si siano aggiunte anche vecchie ruggini.  Poi il 29 settembre del 2015 le mani presero il posto delle parole.  In quattro rimasero feriti e dovettero ricorrere alle cure mediche. Anche le donne avrebbero partecipato attivamente al tafferuglio. Il processo che si è chiuso per il mancato raggiungimento della prova si è tenuto davanti il giudice monocratico del tribunale di Pisa Eugenia Mirani. ha sostenuto l’accusa il pubblico ministero onorario Giovanni Pepe. Il gruppo di imputati sono stati difesi dagli avvocato Roberto Nocent, Sandro Orrù, Francesco Paolo Arnò e Paolo Tessi. .