SAVERIO BARGAGNA
Cronaca

Rave party abusivo fra i campi di Tavolaia Oltre cinquemila giovani invadono il borgo

Il nostro viaggio nel "campeggio" improvvisato fra musica e sballo e nessuna attenzione per le norme anti-Covid

di Saverio Bargagna

SANTA MARIA A MONTE (Pisa)

La quiete integerrima del borghetto di Tavolaia, una settantina di anime immerse nella rigogliosa pianura pisana, è talmente rinomata che vi è stato eretto un osservatorio astronomico. Ma inseguire i placidi riflessi delle stelle non è certo la preoccupazione principale per migliaia di giovani che si sono dati appuntamento in una vasta distesa incolta fra boschi e campagne. Quando sabato pomeriggio gli anonimi organizzatori del rave party hanno inserito – chissà in quale anfratto del web – le coordinate geografiche di Tavolaia un esercito di camper, roulotte e auto dalle più variegate e pittoresche targhe (già preallertate) si è mossa spedita alla volta della minuscola frazione di Santa Maria a Monte. Un’organizzazione mastodontica.

Sono cinquemila i partecipanti secondo la Questura, "forse anche ottomila" ribattono i residenti "andando un po’ ad occhio". Ad ogni modo, al di là di ogni discutibile cifra, è una masnada infinita quella che da sabato sera si riversa avanti e indietro nella stretta e tortuosa via di Tavolaia fra chiasso, ingorghi, disagi, caos e proteste. La destinazione è appena fuori dal paese: un pianeggiante campo privato al cui centro vi è il rudere de La Greppia. All’estremità viene allestita una singolare piazza con un tir che funge da palco, di fronte al quale si affacciano stand di libri, bibite, panini e altra merce dalla natura imprecisata e dalla legalità incerta. Pian piano, come un paese che sorge intorno alla propria chiesa, migliaia di mezzi da tutta Europa – veicoli di francesi, spagnoli, belgi e italiani di ogni regione – parcheggiano ai lati delineando un campeggio abusivo che si estende lungo centinaia di metri.

Il rave party accende gli altoparlanti intorno alle 21.30 per continuare a sparare musica ad oltranza. Una notte complessa per i residenti di Tavolaia, ma anche per le frazioni vicine scosse dai decibel della tecno. E quando l’unica arteria del paese collassa – con giovani che provano a parcheggiare perfino nei giardini delle ville –, ecco che i nuovi arrivati invadono la più vasta via Valdinievole che quindi viene chiusa al traffico. Decine le chiamate ai carabinieri, alla polizia e alla sindaca del Comune, Ilaria Parrella. Ma il blitz è troppo veloce e improvviso e ormai è impossibile far sgomberare la festa senza compromettere l’incolumità. Non resta che controllare il rave a distanza e aspettare che finisca. Quando? Qualcuno dice oggi, altri propendono per domani. Vedremo.

Passeggiando nell’improvvisato villaggio incrociamo ragazzi di ogni età, qualcuno perfino con i capelli ormai argentati. Vi sono anche dei bambini. C’è chi balla, chi dorme in strada, chi si è lancia sul sedile della macchina ormai distrutto. Chi fuma, chi beve, chi chiacchiera. Cani tanti, tantissimi. Confusione, parecchia. Però, al momento, non si registrano incidenti e neppure danni se si esclude qualche gesto incivile di chi espleta i propri bisogni fisiologici sui muri delle abitazioni. Qualche malore per caldo ed eccessi di varia natura tiene in apprensione, ma niente di grave (al momento). "Siamo pacifici – ci assicurano senza fare troppe storie di fronte ad un taccuino sfoderato –. Non facciamo male a nessuno. Cerchiamo solo libertà e svago". Libertà che si traduce in un totale disinteresse verso le più elementari norme anti-Covid. Mascherine? Manco a parlarne. Distanziamento? Nessuno. Un camion scoperto con una ventina di entusiasti francesi strombazza facendo festa come se avessero vinto gli Europei: "Una cosa analoga era già accaduta nel 2007 – assicurano gli abitanti di Tavolaia –. Lasciarono tanto sporco, ma non seminarono troppi danni". Così si scopre che il borgo, ogni 15 anni, diventa un alternativo luogo di sballo. Già, proprio a Tavolaia.